Lecco. Metalmeccanico
In crescita dello 0,7%
Diffusi i i dati relativi al terzo trimestre del 2021, che confermano il trend positivo - I volumi di produzione da luglio a settembre risultano superiori di circa il 2,5% rispetto al periodo pre pandemico
Continua la crescita del metalmeccanico italiano, anche se a una velocità inferiore rispetto alla prima parte dell’anno. A rilevare il trend positivo, che prosegue ormai dal mese di giugno dello scorso anno, dell’industria metalmeccanica è Federmeccanica, che ha diffuso ieri i dati dell’Indagine congiunturale relativi al terzo trimestre 2021.
Prosegue dunque la fase espansiva che si è materializzata e consolidata fin dalla metà del 2020, quando la reazione ai lockdown ha iniziato a produrre una ripresa su ritmi consistenti. Nel terzo trimestre di quest’anno, dunque, l’attività metalmeccanica ha evidenziato una crescita dello 0,7% rispetto al trimestre precedente dopo il +1,5% del primo e l’1,3% del secondo. I volumi di produzione da luglio a settembre risultano, inoltre, superiori di circa 2,5 punti percentuali rispetto al periodo pre-pandemico (gennaio-febbraio 2020).
Complessivamente, nei primi tre trimestri del 2021 i volumi di produzione metalmeccanica sono cresciuti del 21,8% nel confronto con l’analogo periodo dell’anno precedente, rispetto al +14,5% dell’intero comparto industriale, recuperando quasi integralmente quanto prodotto nello stesso periodo del 2019 ( -0,2%).
Anche nel terzo trimestre sono confermate le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e il continuo incremento dei loro prezzi. Il 91% delle imprese partecipanti all’indagine ha registrato ulteriori rincari, il 72% ha dichiarato difficoltà di approvvigionamento, mentre il 26% corre il rischio di dover interrompere l’attività produttiva. Tutto ciò ha determinato una forte crescita dei prezzi alla produzione: a settembre 2021 Federmeccanica ha rilevato un incremento dell’11,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
«Ancora una volta dobbiamo evidenziare criticità legate ai prezzi delle materie prime e dell’energia, oltre che alla mancanza dei chip, che creano difficoltà molto serie: il nostro timore è che possano frenare la ripresa. Anche l’indagine condotta da Federmeccanica conferma che questi temi sono al centro dell’attenzione in tutto il Paese, con il rischio paventato di fermi produttivi nelle filiere», sottolinea il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Lorenzo Riva.
«Il 2021 - aggiunge il presidente della Categoria merceologica Metalmeccanico dell’associazione, Giacomo Riva - è stato un anno complesso, ma gli indici hanno iniziato a risalire. Purtroppo, se questi nodi non dovessero trovare una soluzione, anche il 2022 promette di essere un anno altrettanto complicato anche considerando che a tutto ciò dobbiamo aggiungere la mancanza di risorse umane. Il lavoro c’è, ma mancano le persone con le competenze per svolgerlo e se i programmi per formarle esistono, questi andrebbero maggiormente sviluppati con, ad esempio, un incremento della proposta degli Its e di tutti i percorsi di studio che favoriscono e applicano la vicinanza con il sistema delle imprese».
«Ma è anche necessario insistere, come stiamo facendo, sul dialogo con giovani e famiglie - la chiosa - per far meglio conoscere il mondo delle moderne industrie, con le opportunità di crescita e carriera che offre».
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