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Giovedì 13 Dicembre 2012
Lecco, messa per il dottor Cantù
disperso sulle Alpi francesi
Una celebrazione composta e partecipata si è svolta nel pomeriggio nella cappella dell'ospedale Manzoni per il primario cardiologo scomparso a fine novembre sui ghiacciai e mai più ritrovato
Durante l'omelia, il cappellano don Antonio Della Bella, ha voluto ricordare la figura di don Carlo Gnocchi, beato "custode" degli alpini e delle persone scomparse: «Dio - ha proseguito poi il cappellano, citando il teologo Bonhoeffer - non colma il vuoto lasciatoci dalle persone che scompaiono. Lo lascia aperto, perché continui la condivisione e l'affetto tra chi le ha conosciute. E così sarà sempre per il nostro caro amico dottor Francesco Cantù».
Per il collega scomparso, il dottor Amando Gamba, primario della cardiochirurgia, ha letto una lunga lettera, ricordando la sua conoscenza e amicizia per Cantù, l'amore condiviso per la montagna, la stima e l'affetto che Cantù è riuscito a suscitare in tutto il dipartimento cardiovascolare nei pochi mesi della sua attività qui a Lecco: «Ora tocca a noi continuare l'opera che lui, pur in così poco tempo, ha iniziato. Alla moglie Francesca va tutta la nostra vicinanza, solidarietà e affetto».
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