Lecco, a un mese dall’inizio scuola ancora nel caos: mancano docenti

Scuola ancora nel caos: a ormai un mese dall’inizio dell’anno scolastico mancano ancora docenti. O meglio buona parte dei posti sono andati a supplenti che nel corso dei prossimi mesi potrebbero anche cambiare visto che si stanno concludendo alcuni concorsi.

In provincia di Lecco, dalle materne alle superiori, prima delle operazioni di mobilità c’erano da coprire 657 posti di docenti, di cui 270 di posto comune e 387 di sostegno. Nella prima fase delle operazioni di nomina sono state fatte 159 immissioni a ruolo, ovvero con contratto a tempo indeterminato. I restanti 518 posti sono stati tamponati con supplenze a tempo determinato di questi 72 con “call veloce” ovvero chiamata diretta per verificare la disponibilità. Alla fine di questo primo giro di nomine restavano ancora 262 posti da coprire.

Nella seconda fase, considerate le poche classi di concorso, la più significativa è stata l’operazione sulla primaria con 153 assunzioni. Ma non finisce qui considerato che c’era da coprite pure il sostegno, tanto che «sono state autorizzate complessivamente 895 supplenze, che su un organico attorno ai 4.200 docenti costituisce il 21% dell’organico, ovvero un docente su cinque è precario - spiega Massimiliano De Conca, responsabile della Cgil scuola -. Nella provincia di Lecco sono stati attivati 370 posti di sostegno in deroga, dunque con un aumento del 65% dell’organico di diritto, ora ci chiediamo perché questi posti non vengono stabilizzati? Purtroppo le operazioni sono tutte rallentate a causa dell’accantonamento di 245 posti per il concorso Pnrr 2023, che generano un raddoppio di nomine essendo assegnati in prima battuta a nomine temporanee in attesa di avente diritto».

Oggi la situazione si sta regolarizzando «ma bisogna segnalare che dopo un mese dall’avvio dell’anno scolastico ancora si lavora con orari provvisori e organici incompleti - prosegue De Conca -. Questa situazione lede il diritto allo studio degli studenti, ma anche il diritto al lavoro del personale scolastico che continua a vivere nell’incertezza e nella precarietà. Abbiamo invitato il Ministero a rimandare l’avvio di nuove procedure concorsuali soprattutto se si dimostrano così poco trasparenti come quelle del concorso Pnrr 2023. Piuttosto serve un impegno concreto per valorizzare i docenti idonei del concorso 2020 e quelli che hanno superato la prova del concorso Pnrr 2023 ma non sono risultati vincitori».

Quei concorsi che stanno passando attraverso vari ricorsi e che non “assicurano” neppure ai vincitori di poter scegliere il posto più adatto a loro, in quanto già assegnato ai supplenti per l’intero anno scolastico.

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