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Sabato 27 Aprile 2013
Lecco, l'Inferno di Dante?
Ecco dov'è: proprio qui
Un film di un secolo fa, 1911, ha ambientato gli scenari del poema proprio nei nostri paesaggi: la palude stigia al Melgone, la selva oscura ai Resinelli. Quella pellicola, apprezzata da Benedetto Croce, lunedì 29 aprile sarà proiettata in sala Ticozzi. Un'iniziativa del Fai
I luoghi scelti per ambientare il film furono il Melgone, adattissimo per ambientarvi la palude stigia, dove sono immersi gli iracondi, la vicina riva di Paré dove si trovava una costruzione a forma di torre quadrata, i Piani Resinelli e il canalone Porta sulla Grignetta che ben poteva riprodurre il luogo descritto all'inizio del canto XVIII: "Luogo è in inferno detto Malebolge, / tutto di pietra e di color ferrigno, / come la cerchia che dintorno il volge".
La zona del Melgone era allora assai più selvaggia di oggi perché ancora non era stata costruita la strada da Lecco a Bellagio e la montagna strapiombava nel lago con paurose pareti verticali. Qui furono girate le scene più accidentate, ambientate in un paesaggio desolato.
Il regista, che allora si chiamava direttore tecnico, era Giuseppe De Liguoro (che interpreta anche i ruoli di Farinata, di Pier delle Vigne e del conte Ugolino) che si ispirò chiaramente alle famose illustrazioni di Gustavo Doré, allora assai celebrate.
Nella "Storia del cinema mondiale", l'autore Georges Sadoul scrive che "la sapiente coloritura della pellicola accentuava il valore artistico di un'opera di indiscussa grandezza". Dante fu interpretato da Salvatore Papa e Virgilio da Arturo Pirovano, entrambi provetti alpinisti e quindi a loro agio nell'impervio canalone Porta.
A distanza di oltre cento anni, questo film è un documento prezioso, una vera sorpresa, un episodio dimenticato che il Fai è lieto di valorizzare e di sottoporre all'attenzione dei lecchesi.
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