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Martedì 22 Gennaio 2013
Lecco: l'export sostiene
il Distretto metalmeccanico
Il calo dei consumi di acciaio in Europa si fa sentire sull'export lecchese, con vendite estere della metalmeccanica locale in calo del 2,3% nel terzo trimestre 2012 rispetto allo stesso periodo dell'anno prima. Ma un trimestre non è tutto, tanto che i volumi esportati nei mesi precedenti hanno consentito a Lecco di chiudere i primi 9 mesi del 2012 con un dato positivo (+1,4%) rispetto ai primi nove mesi del 2011.
Ma un trimestre non è tutto, tanto che i volumi esportati nei mesi precedenti hanno consentito a Lecco di chiudere i primi 9 mesi del 2012 con un dato positivo (+1,4%) rispetto ai primi nove mesi del 2011, in euro un volume esportato pari a circa un miliardo e mezzo di euro.
A far segnare un calo medio regionale (-1,5% nel terzo trimestre 2012) delle esportazioni dei distretti tradizionali lombardi sono i tre distretti della filiera metalmeccanica, i più importanti in termini di controvalore esportato, fra cui c'è anche Lecco.
A segnare, su base trimestrale, un lieve calo con Lecco ci sono anche i metalli di Brescia (che perdono il 3,1%) e i rubinetti e pentolame di Lumezzane (-4,7%).
Nella stessa filiera i valori esportati fra luglio e settembre 2012 sono stati di 436,6 milioni di euro per Lecco, 722,4 per Brescia e 677 per Lumezzane.
I dati sono stati diffusi dall'ultimo "Monitor dei distretti" del servizio studi e ricerche in Intesa Sanpaolo, secondo cui «la filiera dei metalli ha pagato nel corso del 2012 il forte rallentamento dei consumi di acciaio a livello europeo».
È tuttavia andata diversamente nei distretti a forte specializzazione meccanica, dove l'export è cresciuto anche a due cifre, fino a superare i livelli del 2008; è il caso delle macchine per la concia di Vigevano che nel terzo trimestre segnano il 15,5% in più rispetto al 2011.
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