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Giovedì 17 Maggio 2012
Lecco: la Leuci ospiterà
la Cittadella della luce
La cittadella della luce potrebbe nascere entro settembre, sull'area della Leuci.
Giuliano Pisati, titolare dell'imprese che produce lampadine, ha incontrato il gruppo di imprenditori disposti ad avviare la produzione di lampade stradali autopulenti per definire i termini di utilizzo dell'area Leuci.
Giuliano Pisati, titolare dell'imprese che produce lampadine, ha incontrato il gruppo di imprenditori disposti ad avviare la produzione di lampade stradali autopulenti per definire i termini di utilizzo dell'area Leuci.
Pisati avrebbe proposto un affitto in comodato d'uso di parte dei capannoni Leuci, inizialmente a costo contenuto, fino a costi di mercato, e sembrerebbe che in base all'accordo, la fase pratica, di concreto avvio della produzione potrebbe iniziare già a settembre.
La conferma viene dall'assessore alle attività produttive, Fabio Dadati, che ha partecipato all'incontro e che coordina i lavori dei quattro tavoli tecnici realizzati per concretizzare il progetto cittadella della Luce: «Siamo a buon punto - afferma l'assessore - ed è probabile che entro settembre sarà possibile avviare le prime attività concrete. Entro giugno sapremo l'esito della partecipazione al bando Ergon che potrebbe supportare economicamente il progetto che, comunque sia, si concretizzerà entro l'anno».
In un primo stadio il progetto prevede la nascita di un insediamento produttivo per la realizzazione di lampioni stradali led autopulenti Pib da parte dell'omonima rete d'impresa costituita da sette aziende lecchesi (Cremonini, 3C Catene, Machiavelli, Officina Colombo, Tecnoelettrica Brianza, Fratelli Spreafico e Omb), poi altre imprese che hanno intenzione di sviluppare progetti di green economy, come la Omet di Lecco.
<+tondo>Anche l'azienda Leuci, che fa capo al gruppo Relco, avrà un ruolo nel progetto, sostenendo la commercializzazione del prodotto Pib. «La premessa di questo progetto è la creazione di nuovi posti di lavoro - commenta Dadati - e infatti si sta valutando quante persone potranno effettivamente trovare un posto di lavoro grazie al progetto»
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