Cronaca / Lecco città
Martedì 01 Settembre 2015
Lecco. Le imprese ritrovano la fiducia
E mettono in conto di crescere
Indagine Excelsior: migliorano il clima e la percezione del trend economico
Aumenta del 34,8% il numero delle persone che potrebbero essere assunte
Rispetto ad un anno fa, crescono le previsioni di assunzione delle imprese lecchesi, da 2.500 si è passati a 3.370 unità (+870 persone). Con un incremento del 34,8% Lecco è sopra alla media regionale (29,3%) e a quella nazionale (17,7%).
Il miglioramento della congiuntura lecchese evidenziato nelle indagini del primo semestre è confermato anche dai dati sulle previsioni occupazionali raccolti dall’Indagine Excelsior, realizzata da Unioncamere nazionale e dalle Camere di commercio italiane in collaborazione con il ministero del Lavoro.
Per contro, aumentano anche i licenziamenti previsti dalle aziende lecchesi, da 3.180 a 3.630 (+450 unità): Lecco +14,1%; Lombardia +10,3%; Italia +2,6%. Il tasso di uscita del nostro territorio è più basso di quello regionale e dell’intero Paese (4,9% contro 5,5% e 7,1%): Lecco guida la graduatoria regionale davanti a Bergamo, Cremona, Lodi e Varese. Anche il tasso di entrata è inferiore alla media regionale: 4,5% contro il 5,1% della regione e il 6,3% dell’Italia.
Rimane negativo il saldo tra entrate e uscite previste (-260 unità a Lecco, -8.850 in Lombardia e -84.400 in Italia), ma si evidenzia un miglioramento generalizzato rispetto al dato 2014. In termini percentuali, la nostra provincia si posiziona al secondo posto in Lombardia, dopo Milano (+0,2%) e a pari merito con Sondrio (-0,3%). Anche a livello nazionale, poche sono le performance migliori di quella lecchese: oltre a Milano, Catania (+0,5%), Napoli e Matera (invariate), Lucca (-0,1%) e Piacenza (-0,2%).
Crescono di 920 unità le assunzioni non stagionali previste da aziende lecchesi (2.870 contro le 1.950 del 2014, +47,2%9). Viceversa, calano di 50 unità le previsioni di assunzioni non stagionali (da 550 a 500: -10%10).
Ecco nel dettaglio le tipologie delle assunzioni previste. Con riferimento alla forma contrattuale, anche per effetto del “Job act” , crescono le assunzioni totali a tempo indeterminato (+840 unità, +158,5%) e la loro quota percentuale sale dal 21,2% al 40,7% delle previsioni di assunzione. Le aziende lecchesi fanno ricorso a personale “stabile” in misura superiore a quelle italiane (34,5%), ma inferiore a quelle lombarde (41,3%). Aumenta anche il numero delle assunzioni a tempo determinato (da 1.280 a 1.330, +50 unità), ma diminuisce la loro quota percentuale (dal 50,7% al 39,5%).
Considerando le sole assunzioni non stagionali, i profili più richiesti dalle aziende lecchesi sono quelli delle “professioni qualificate nei servizi” (26,5%), seguite dai “conduttori di impianti” (22%) e dalle “professioni tecniche” (14,6%).
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