Cronaca / Lecco città
Lunedì 20 Marzo 2017
Lecco. «Le fontanelle
torneranno a zampillare»
L’assessore Valsecchi annuncia gli interventi di riparazione e sostituzione dei rubinetti
Fontanelle pubbliche del lungolago a secco: la buona notizia, una settimana dopo il nostro sopralluogo in versione turista, è che delle tre ridotte male, ora almeno una (quella davanti al Larius) è tornata a sputare acqua.
In compenso, quella vicino alla Canottieri, non si può guardare: resta in stato di abbandono, non solo senza acqua ma addirittura senza rubinetto. E in più, la terza, in zona Malpensata, oltre a rimanere asciutta presenta adesso pure un buco al posto del pulsante. Che risponde il Comune, visto il malcontento di quei lecchesi che lamentano anche uno stato di degrado di porfido e panchine? «Abbiamo provveduto a ordinare la nuova rubinetteria che arriverà a giorni - risponde l’assessore Corrado Valsecchi – E tra l’altro posso dire che presto renderemo agibili altre fontanelle, non solo sul lungolago. Due sono i problemi che hanno causato la messa fuori uso delle fontanelle: il primo, legato al freddo che rischiava di fare gelare le tubature. Il secondo è lo spreco: ora i nuovi rubinetti permetteranno di dosare l’acqua, un po’ come già accade in quella in zona Larius». Si potrebbe obiettare che il gelo è passato da un pezzo e, comunque, ben venga un sistema che consenta di risparmiare acqua, soprattutto d’estate quando la siccità metterà a dura prova anche le fontane. A proposito di queste ultime – in tutta Lecco ce ne sono sedici, tra centro città e rioni – per ora (e si presume sempre per le ragioni spiegate da Valsecchi) sono tutte all’asciutto, ma tempo un mese, più o meno a Pasqua, torneranno a zampillare.
Non resta che aspettare, sperando nella annunciata solerte manutenzione da parte del Comune soprattutto dei cosiddetti draghi verdi, adesso più grigi, scrostati e tristi che mai. Quanto al lungolago, il vero problema - che l’assessore Valsecchi riconosce - è il porfido instabile, addirittura mancante attorno a una pianta vicino all’imbarcadero. Il rischio di cadute è in agguato. «La causa sono le solite radici degli alberi che alzano la pavimentazione. Stiamo provvedendo, ma fatta una riparazione se ne presenta subito un’altra. Piuttosto, si dica anche che abbiamo provveduto soprattutto nei rioni a migliorare i marciapiedi e le zone pedonali e che abbiamo asfaltato molte strade».
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