Homepage / Lecco città
Lunedì 25 Marzo 2013
Lecco: il lavoro
è sempre più precario
Nel mercato del lavoro lecchese prevale la flessibilità, mentre calano nel 2012 i posti di lavoro a tempo indeterminato.
In base ai dati del centro per l'impiego, se nel 2011 il numero di avviati al lavoro era di 34.400 unità (con un incremento dell'1,5% rispetto all'anno precedente), nel 2012 il numero di nuove occasioni di lavoro si è ridotto del 12%.
«Se il mercato del lavoro tiene - spiega Gianni Menicatti attraverso il report sull'Occupazione lecchese - è solo grazie agli avviamenti a tempo determinato e alle forme contrattuali flessibili che nel corso dell'anno determinano un aumento degli inserimenti al lavoro, ma anche altrettante conclusioni». Nel 2011 le cessazioni sono state in crescita del 10% (33.800 licenziamenti) rispetto all'anno precedente, e anche il 2012 si è chiuso con una dinamica negativa.
«Ma il dato più preoccupante - spiega l'analista - è quello che fa riferimento ai contratti a tempo indeterminato. Tali contratti, che nel 2011 erano in aumento del 2%, nel 2012 si sono ridotti ancora dell'1%, mentre le interruzioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono cresciute del 4,5%», e complessivamente solo un neo assunto su cinque (23%) può godere di un tempo indeterminato, contro il 25,7% del 2010.
Mentre il 42% dei neo assunti ha un contratto a tempo determinato, il 23% lavora con contratto di somministrazione, il 5% lavora "a progetto", mentre meno del 3% è stato assunto con un contratto di apprendistato, segnale che la riforma del lavoro del ministro Fornero non ha dato i frutti sperati. Non solo l'assunzione effettiva con contratto di apprendistato è in decrescita (dal 3,3% del 2011 al 2,9%), ma anche la propensione delle imprese (cioè l'intenzione) ad assumere giovani in apprendistato è in flessione: si va dall'11,2% del 2011 all'8,2% dello scorso anno.
E in questo contesto di crisi, anche la qualifica non paga più. Le figure più qualificate (professioni intellettuali e scientifiche, tecnici specializzati) che nel 2011 registrava una leggera espansione rispetto all'anno precedente si riduce nel 2012 (184 ogni mille assunzioni) soprattutto a causa di un contrazione delle assunzioni nei servizi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA