Economia / Lecco città
Martedì 23 Settembre 2014
Lecco, «L’articolo 18? È solo per pochi
Il problema è il lavoro che non c’è»
Landini a Lecco aveva attaccato la Cisl e oggi ecco la risposta del suo segretario
Matteo Colleoni: «Preoccupiamoci di tutelare tutti i lavoratori e l’occupazione»
Sabato 20 settembre, Maurizio Landini, segretario generale della Fiom Cgil, ospite al circolo Arci “La Ferriera” di San Giovanni, in occasione della seconda festa regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, non era stato tenero con Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, e con le sue aperture in merito alla possibile rimodulazione dell’articolo 18.
«Considero le dichiarazioni di Bonanni – aveva detto Landini - un grosso errore. Mi sembrano dichiarazioni politiche e non sindacali. Continuo a considerare l’unità sindacale un valore importante, i lavoratori divisi sono più deboli. Ma qui il discorso è un altro e riguarda l’unità dei lavoratori contro coloro che li vogliono mettere in competizione, che li vogliono l’uno contro l’altro».
La risposta della Cisl non si è fatta attendere. «In merito alle dichiarazioni rilasciate sabato a Lecco da Maurizio Landini – ha precisato Valerio Colleoni, segretario generale aggiunto della Cisl Monza Brianza Lecco - vorrei fare alcune osservazioni. Innanzitutto la Cisl non sbaglia, ma legge la realtà e cerca di trovare le soluzioni di oggi mettendo, sempre e comunque, al centro le persone e la tutela del loro posto di lavoro».
Valerio Colleoni ha voluto anche precisare i termini della discussione sull’articolo 18, ribadendo come si tratti di una querelle che non affronta la vera realtà, in cui oggi si trovano a vivere i lavoratori: «Nella situazione attuale non è l’articolo 18 il vero problema; ciò che deve essere messo al centro del nostro dibattito è il lavoro o, meglio, la sua mancanza, oggi arrivata a livelli allarmanti. L’economia può ripartire solo con il lavoro. La globalizzazione e l’Europa ci hanno mostrato elementi di flessibilità che le imprese hanno utilizzato in questi momenti di crisi. L’articolo 18, dunque, è un falso problema: la fine delle grandi imprese e la polverizzazione dell’occupazione lo hanno reso inutilizzabile per gran parte dei lavoratori».
C’è ben altro di cui occuparsi, secondo Colleoni, in questo drammatico momento di crisi: «La domanda che la Cisl si fa è quella di come tutelare tutti i lavoratori (nelle diverse forme) e come far crescere l’occupazione. Le tutele progressive sono un tema su cui si può discutere, così come sono inaccettabili alcune forme di licenziamenti vessatori.
Attaccarsi ideologicamente all’articolo 18 rischia di spostare la discussione su una nostalgica concezione del lavoro tipico degli anni Settanta; un lavoro che oggi non esiste più». Maurizio Landini aveva anche accennato ai famosi 80 euro del governo Renzi ed aveva osservato con decisione che “l’articolo 18 non vale 80 euro, se questi mi tolgono i diritti sacrosanti che affermano la mia dignità di persona e di lavoratore».
In merito Valerio Colleoni la vede diversamente: «La Cisl, che vuole riaffermare il suo ruolo nella contrattazione; per questo auspica che gli 80 euro possano diventare oggetto della contrattazione in tutti i settori, compresa la rivalutazione delle pensioni».
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