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Giovedì 05 Aprile 2012
Lecco: l'Arlenico
verso il rilancio
La Lucchini è in ripresa e nella sede lecchese dell'Arlenico si riduce l'uso del contratto di solidarietà. Con l'inizio del nuovo anno le commesse alla Lucchini sono aumentate, prova ne è il ridotto utilizzo del contratto di solidarietà da parte dei cento dipendenti.
Il tentativo dell'azienda è di raggiungere la saturazione delle linee produttive di vergella nella seconda metà dell'anno, in linea quindi con quanto affermato nell'ultimo piano industriale di risanamento presentato dai manager dell'azienda.
A favorire l'aumento della produzione c'è sia l'esigenza delle imprese siderurgiche e metalmeccaniche di rifornire i magazzini ormai scarichi, sia una maggiore liquidità nelle casse aziendali della stessa Lucchini, che ha quindi potuto procedere al saldo dei debiti nei confronti dei clienti e all'acquisto di nuova materia prima.
Oltre alla vendita della francese Ascometal, l'azienda ha da poco concluso la vendita della sede barese del gruppo Lucchini: «È stata ceduta la Bfm, Bari Fonderie Meridionali, principale produttore italiano di materiale fisso da armamento ferroviario - spiega Pier Francesco Pepi della Lucchini -. Il tre aprile a Brescia sono stati sottoscritti i contratti definitivi per la cessione del 100% del capitale di Bfm alla Dt - Vyhybkarna a Strojirna, società ceca specializzata nella progettazione e produzione di scambi ferroviari, con un fatturato annuo di circa 45 milioni di euro».
Un passaggio di mano che consentirà alla sede lecchese di Lucchini di recuperare ulteriore liquidità e quindi di crescere in termini produttivi, lasciandosi alle spalle due anni di difficoltà. Anche se i manager dell'azienda non escludono altri cambiamenti nelle altre sedi territoriali, quindi anche a Lecco.
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