Lecco, «Villa Manzoni
non corre pericoli»

L'assessore alla cultura Michele Tavola smentisce gli allarmi lanciati dall'ex direttore dei musei civici Gianluigi Daccò: «Nessun problema di sicurezza. Non sarebbe aperta al pubblico»

LECCO - Le accuse, circostanziate, precise, del "direttore emerito" - così si firma - dei Musei Civici di Lecco sullo stato di degrado in cui versa Villa Manzoni, non trovano sponda nell'amministrazione comunale.

L'assessore alla Cultura Michele Tavola preferisce tagliare corto, sui presunti problemi di sicurezza che starebbero per far crollare soffitti e scoppiare incendi nella villa che fu del Gran Lombardo: «Se è aperta - spiega Tavola - è perché non ci sono problemi di sicurezza per la gente. È sotto monitoraggio continuo, da parte dei dirigenti che se ne occupano, per cui se mi venisse segnalato qualcosa del genere, verrebbe subito chiusa».

Resta il fatto che le segnalazioni di Daccò, nel corso della sua reggenza, sono state molteplici, vibranti, accorate. «Mai avuto segnalazioni di questo tipo. In primis perché quando sono arrivato io Daccò era appena andato in pensione. E poi perché ci sono gli uffici che controllano e considerano tutti questi tipi di problemi. Non stiamo tenendo aperto con dei pericoli incombenti, non scherziamo. Ci fossero, avremmo già chiuso».

La vera emergenza è il restauro: «È sotto gli occhi di tutti, è evidente - sbotta Tavola - Ci devono sbloccare il patto di stabilità per andare in appalto con il progetto di restauro che è già esecutivo e finanziato. Però il fatto che Villa Manzoni possa restare aperta è dimostrato dal progetto stesso che prevede un intervento suddiviso per lotti in maniera tale che Villa Manzoni non venga mai chiusa».

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