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Giovedì 13 Ottobre 2011
Lecco: Lanfranconi (Api)
scrive al ministro Romani
L'Italia ha un problema: non cresce. Servono quindi decisioni che rimettano in moto il sistema e che aiutino i giovani ad inserirsi e a crescere nel mondo del lavoro. Sono alcuni dei temi affrontati nella lettera che Oriano Lanfranconi, neo presidente dei Giovani Confapi ha scritto al ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani.
Sono alcuni dei punti affrontati nella lettera che Oriano Lanfranconi, neo presidente dei Giovani Confapi ha scritto al ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani. «Noi giovani imprenditori della Confapi - scrive Lanfranconi - vogliamo portare un contributo al lavoro di questo Governo, che vada nella direzione della crescita, ripartendo dalla revisione delle forme di incentivazione».
Secondo Lanfranconi, l'Italia cresce meno degli altri partner europei perché frenata da problemi e ritardi strutturali. Il sistema-paese è arretrato nelle infrastrutture e nel complesso normativo e di mercato, e per questi motivi non riesce a stare al passo con i ritmi imposti dal mercato globale: «Da imprenditori - sottolinea Lanfranconi - alle prese con una crisi strutturale del sistema che ormai ci investe da anni, è sembrata mancare una vision, una progettualità di ampio respiro, che andasse oltre l'emergenza e guardasse al domani. Le aziende, in primis quelle giovani e quelle guidate da giovani che più di ogni altra hanno in sé la spinta innovativa e la voglia di scommettere, chiedono che lo Stato torni a credere e a investire nelle imprese che sono proiettate alla crescita e al futuro». Quindi, secondo il presidente dei giovani Confapi bisogna trovare gli strumenti che facilitino la nascita delle nuove imprese che progetti innovativi possono contribuire alla crescita di tutto il sistema economico.
«Gli imprenditori - scrive Lanfranconi nella lettera al ministro - chiedono solo la possibilità di poter fare il proprio lavoro con il supporto di un Governo, di uno Stato che sia alleato e non antagonista. Un Governo che ci dia gli strumenti per combattere in prima linea sui mercati internazionali. Noi giovani imprenditori della Confapi vogliamo portare un contributo al lavoro di questo Governo, che vada nella direzione della crescita, ripartendo dalla revisione delle forme di incentivazione. Basta - conclude Lanfranconi - a bandi e sovvenzioni spot che prevedano una percentuale di incentivo a fondo perduto di scarso valore economico, ma via ad un ampio pacchetto di investimenti per lo sviluppo, detassabili sul medio periodo, che contribuirebbe a rilanciare l'attività delle piccole e medie imprese, vero motore e spina dorsale del nostro Paese».
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