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Martedì 19 Febbraio 2013
Lecco: laminatoio dell'Arlenico
Si aspettano le commesse
C'è una nota di incredulità nelle parole di Vito Armendi, rappresentante dei lavoratori della Lucchini di Lecco, dopo l'incontro nel quale l'amministratore del gruppo ha annunciato che il laminatoio lecchese diventerà il polo italiano della vergella.
«Le notizie sono buone e positive - conferma il lavoratore all'indomani dell'incontro con il responsabile del personale dell'azienda di Piombino che si trova in amministrazione straordinaria - non ci speravamo quasi più e invece a marzo inizieremo a riaccendere il forno e dalla metà del mese torneremo a lavorare».
Una ripresa dell'attività che sarà a piccoli passi per i novanta metalmeccanici lecchesi, per due settimane al mese, mentre le altre saranno coperte dal contratto di solidarietà. Eppure c'è ancora tanta incertezza: «Non vogliamo sbilanciarci troppo, aspettiamo con ansia l'incontro del primo marzo, quando l'azienda confermerà l'effettiva riaccensione dell'impianto alla luce dell'ingresso di nuovi ordini».
Nei piani dell'azienda, Lecco diventerà il polo di riferimento per l'Italia, mentre Piombino si dedicherà all'export: «Sì, anche questa è una notizia positiva. Ma siamo abituati a non farci troppe illusioni, quindi prima di salutare per lo scampato pericolo, vogliamo vedere le commesse. Anche perché i trafilieri, cioè i nostri committenti, sono in affanno e non si lavora più come un tempo».
Eppure il nuovo braccio destro del commissario straordinario Piero Nardi, Gianfranco Bajetti ha avviato una campagna commerciale pressante, prima contattando tutti i clienti e gli ex clienti Lucchini (fra cui anche moltissimi trafilieri del lecchese) e poi cercando di conquistarne di nuovi: «Il mercato non si è dimenticato di Lucchini, le potenzialità commerciali del gruppo sono rimaste intatte e ci sono le condizioni per ricostruire le nostre quote di mercato».
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