Lecco: lago pulito
grazie ai sub

Biciclette, sedie, copertoni, bottiglie, barche, carrelli della spesa, immondizia varia. Addirittura un frigorifero. Dal Golfo di Lecco e sul lungolago che porta alla statua di San Nicolò, i sub della Lariorescue hanno portato a galla quintali di rifiuti che, altrimenti, giacerebbero ancora a dodici metri di profondità

LECCO - Biciclette, sedie, copertoni, bottiglie, barche, carrelli della spesa, immondizia varia. Addirittura un frigorifero. Dal Golfo di Lecco e sul lungolago che porta alla statua di San Nicolò, i sub della Lariorescue, associazione nata nel 2009 e attiva nel campo del salvataggio in acqua e della valorizzazione ambientale del lago, hanno portato a galla quintali di rifiuti che, altrimenti, giacerebbero ancora a dodici metri di profondità. 
I  volontari di Lariorescue hanno setacciato i fondali melmosi che di solito fungono da “parcheggio” delle barche e li hanno ripuliti. Il lavoro di rinvenimento dei punti sensibili, ovvero più sporchi, era, in realtà, stato svolto nel corso di diverse immersioni nei mesi scorsi. Ieri mattina è stato l'ultimo atto di un'operazione, chiamata “Puliamo fino in fondo”, progettata e realizzata con capacità e intelligenza. Organizzata da Comune di Lecco e Provincia di Lecco l'iniziativa è stata realizzata in collaborazione con le società Silea (che si è occupata dello smaltimenti dei rifiuti),  Econord (per il trasporto dei rifiuti) e Il Trasporto (per quelli ingombranti). Numeroso il pubblico presente sul lungolago, stupito nel vedere quali e quanti rifiuti siano stati buttati nello specchio d'acqua tra i più famosi d'Italia… Sembra impossibile che qualcuno spinga un carrello da supermercato, una bicicletta e addirittura un frigorifero con tanto di congelatore, dallo scivolo per le barche in un tratto di lago comunque frequentato anche a tarda notte. Eppure così è avvenuto, visto quanto “pescato” dai sommozzatori. C'è voluto, dunque, l'ausilio di un camion con tanto di gru dotata di ganascia per sollevare i rifiuti dall'acqua. Molto più plausibile, invece, trovare delle barche affondate nel corso degli anni. Curioso ritrovarle ricoperte da mitili del tutto simili alle cozze marine, anche se molto più piccole in dimensioni. Alla fine Toto Porcheddu, capo dei venticinque sub che si sono immersi a squadre nelle acque del lago, è rimasto molto soddisfatto.

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