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Giovedì 17 Novembre 2011
Lecco: la Kapriol punta
sulla sicurezza in quota
Anche la Kapriol di Lecco, sente la crisi dell'edilizia. L'azienda, per mantenere la leadership nel campo dell'abbigliamento per il lavoro e l'anti infortunistica, punta su una nuova linea di abbigliamento da lavoro e sulla formazione per i lavoratori in quota.
L'azienda, nata nel lecchese nel 1927, ha un fatturato annuo di 35 milioni di euro, 100 dipendenti e tre sedi sul territorio (Lecco, Civate e Molteno) ed è specializzata nella produzione di sistemi di sicurezza anticaduta, abbigliamento e calzature da cantiere, utensili per l'edilizia: «Il calo dei volumi è un fattore comune a tutti i settori, anche all'edilizia - racconta Marco Morganti della Kapriol - A questo si aggiunge la difficoltà di solvibilità dei nostri clienti. Noi siamo riusciti a mantenere invariati i volumi produttivi grazie a una serie d'investimenti su più settori. L'ultima iniziativa è il lancio di una nuova linea d'abbigliamento "Extreme". Abbiamo applicato alle calzature e agli abiti da cantiere il comfort e le elevate prestazioni tipiche dell'abbigliamento tecnico di montagna, ereditando tessuti, ergonomie e le resistenze dei materiali usati dagli alpinisti», con un occhio di riguardo anche all'estetica, che anche sul cantiere non è più un aspetto secondario.
A questo si aggiunge la creazione di un centro formativo all'interno dello stabilimento lecchese, opportunamente strutturato per realizzare corsi di formazione dedicati a chi lavora in quota e su funi. Il progetto si chiama Kapriol treaning, ed è realizzato in collaborazione con le Guide Alpine della Valsassina: «Oggi non è più sufficiente possedere l'attrezzatura per lavorare in sicurezza - spiega Morganti -, bisogna anche saperla usare correttamente. Per questo, rispondendo agli obblighi di legge emanati dal nuovo Testo Unico, abbiamo elaborato quattro corsi di formazione per abilitare il personale all'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per il lavoro in quota», cui seguono il corso funi.
«Fino a qualche anno fa il lavoro su funi era svolto solo da qualche guida alpina, oggi questo mestiere sta diventando uno sbocco occupazionale ad appannaggio di molti. Tuttavia per fare questo lavoro è necessario avere una qualifica e noi offriamo la possibilità di ottenere questa patente professionale attraverso il centro treaning creato in azienda». La scuola formativa di Kapriol, grazie a Confartigianato, è stata scelta dall'Ipsc (Istituto per la protezione e la sicurezza dei cittadini) uno dei sette organismi del Centro Comune di ricerca (Joint Research Center) della Commissione Europea, per avviare una partnership di studio e ricerca per migliorare la sicurezza e la protezione dei cittadini. Venti ingegneri dell'istituto, che fornisce supporto scientifico-tecnologico alle politiche dell'Unione in materia di sicurezza globale, hanno effettuato il corso di addestramento Kapriol poco meno di due settimane fa: «Erano interessati a comprendere quali sono i rischi cui si sottopone il lavoratore in quota - dice Morganti - Inoltre, grazie all'area training stiamo collaborando con istituti di ricerca e con l'Asl per lo studio delle patologie che insorgono nel lavoro su fune».
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