Economia / Lecco città
Lunedì 11 Maggio 2015
Lecco immagina
l’industria del futuro
Martedì 12 maggio al campus la presentazione della ricerca di Aldo Bonomi sulle prospettive del territorio
Confronto tra Brivio, Valassi e Bocciolone, poi la tavola rotonda con imprenditori e sindacalisti
“Area Lecco: protagonisti o spettatori? Lo scenario, le transizioni e le connessioni”. È il tema del convegno in programma oggi (dalle 16,30) al campus di via Previati, che punta a delineare le possibili direttrici di sviluppo del Lecchese.
Al seminario partecipa Aldo Bonomi, sociologo e direttore del consorzio Aaster, che presenterà la ricerca che ha condotto tra gli imprenditori, i rappresentanti delle istituzioni, e , in genere, tra gli stake holders (i portatori di interessi) lecchesi.
La ricerca prova a rispondere ad alcuni temi della “nuova” manifattura che si è sviluppata negli anni della crisi; spiega come saranno le nuove fabbriche del prossimo futuro; prova a anticipare quali potranno essere i settori sui quali il Lecchese dovrà puntare; quali i progetti e i percorsi Lecco dovrà imboccare per creare nuovo lavoro; si sofferma sulle nuove tecnologie, su manifattura, ricerca, turismo, rigenerazione delle tante aree ex industriali di Lecco; cerca di spiegare come devono cambiare l’impresa, l’ambito sociale e il welfare.
«Sono tutti temi - specifica una nota della Camera di commercio - che hanno un filo rosso che li lega: l’esigenza di ripensare che cosa siano oggi lo sviluppo e il lavoro». I risultati della ricerca saranno discussi, tra gli altri, da Virginio Brivio, sindaco di Lecco, Vico Valassi, presidente camerale, e Marco Bocciolone, prorettore Politecnico.
Le nuove fabbriche, citate nella ricerca, come saranno? Aldo Bonomi spiega: «In futuro si svilupperà una manifattura caratterizzata da una struttura snella e integrata ma necessitante volumi di investimento elevati; da una proiezione internazionale e dalla capacità di ricostruire le basi del valore “impollinando” la cultura e l’organizzazione della fabbrica con saperi scientifici e sociali di cui sono portatori creativi, professionisti, giovani “indigeni digitali”; da un indebolimento dei tradizionali confini settoriali e invece l’emergere di una nuova distinzione fondamentale tra un tipo di impresa internazionalizzata, a rete, innovativa e un’impresa più tradizionale non solo tecnologicamente ma come organizzazione del lavoro, proiezione sui mercati, cultura imprenditoriale».
Oggi al campus, al termine della presentazione della ricerca, è prevista una tavola rotonda con nove imprenditori e due sindacalisti, che e racconteranno la loro esperienza e cercheranno di leggere il futuro economico di Lecco.
I rappresentanti di aziende eccellenti , attive in vari settori sono: Plinio Agostoni (Icam), Antonio Bartesaghi (Omet), Andrea Beri (Ita), Innocente Colombo (Officina Colombo), Andrea Colzani (Colzani Fausto), Walter Cortiana (3C Catene), Giovanni Gianola (Premax), Giovanni Pastorino (Deltacalor), Marco Pezzola (Hst). Mentre i sindacalisti sono: Wolfango Pirelli (Cgil) e Marco Viganò (Cisl).
Ad esempio, Agostoni potrà raccontare la crescita della Icam che, con la qualità del cioccolato derivante dall’attenzione a tutta la filiera del cacao, ha ampliato le quote di mercato. Bartesaghi potrà spiegare come un’impresa metalmeccanica nel corso degli anni ha saputo diversificare prodotti e mercati fino ad entrare nella cosmetica.
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