Cronaca / Lecco città
Giovedì 22 Maggio 2014
Lecco. «Il territorio deve dare risposte
per il rilancio dell’area Leuci»
Gli ex rappresentanti sindacali: ora si può concretizzare il progetto
«Ma le associazioni d’impresa stanno promuovendo il piano?»
Mercoledì 28 maggio, alle 16,30, in Camera di commercio si terrà l’incontro tra gli amministratori e le aziende del settore illuminazione ed energia per la presentazione dei contenuti della legge regionale “Lombardia impresa”, abbinata al possibile progetto di rilancio dell’area Leuci.
In previsione dell’incontro di mercoledì, Germano Bosisio, Giancarlo Papini e Maurizio Esposito, ex rappresentanti sindacali della fabbrica di via XI febbraio,nota: «Consideriamo d’importanza primaria la predisposizione, peraltro prevista in sedi ufficiali, di un sintetico pacchetto onnicomprensivo sia delle effettive agevolazioni previste dalla legge regionale sia delle facilitazioni offerte dagli altri enti locali (Provincia e Comune). Sarebbe un indicatore di un approccio pratico e convinto al perseguimento dell’obiettivo di rilancio dell’area».
Le ex rsu della Leuci aggiungono e notano: « Apprezziamo l’attuazione, anche se un po’tardiva, di questo impegno promozionale-divulgativo ma chiediamo: le associazioni imprenditoriali, più di ogni altro attore coinvolto, lo stanno adeguatamente sostenendo e perorando tra i loro associati ? Noi lo speriamo. Inoltre - continuano - condividiamo come coerente al progetto iniziale l’aver invitato in questa fase gli imprenditori che operano nei settori dell’energia e della luce ma riteniamo che vadano esplorate , subito dopo, anche possibili interessamenti in altri settori del manifatturiero innovativo».
Con riguardo alla presentazione della proprietà Leuci di un progetto di recupero residenziale e commerciale dell’area di via XI febbraio, le ex rsu notano:
«Non comprendiamo chi si stupisce del progetto: Pisati ha solo gettato la maschera su di un’operazione che tanti, noi per primi, hanno definito, sin dall’acquisto della Leuci, come un’operazione votata alla resa immobiliare e non al rilancio produttivo. Ora sta a tutti, in primis all’amministrazione comunale che apprezzabilmente ha confermato la precedente destinazione, dimostrare come un intero territorio sa difendersi da simili attacchi, opponendovi alternative di reindustrializzazione innovativa che lo stesso territorio aspetta da tempo».
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