Lecco: "I cantieri infiniti
frutto dei ribassi eccessivi"

Appalti assegnati con ribassi eccessivi. Impossibili da sostenere per le imprese aggiudicatarie, perché se il costo è di cento, un'impresa non può farsi pagare settanta. E così finisce che l'azienda va in crisi, i lavori si bloccano, i tempi si allungano.

g.morassi

LECCO - Appalti assegnati con ribassi eccessivi. Impossibili da sostenere per le imprese aggiudicatarie, perché se il costo è di cento, un'impresa non può farsi pagare settanta. I rischi di appalti così congegnati, Angelo Musolino, imprenditore del settore edile, con azienda in via Toscanini a Lecco, li aveva denunciati nel novembre 2009. E ora, a poco più di un anno da quella denuncia, può ben dire che aveva ragione. Perché l'impresa aggiudicataria è andata in crisi, bloccando il cantiere con conseguenti ritardi e allungamenti dei tempi. E, prevedibilmente, con un aggravio dei costi per l'ente pubblico. La denuncia di Musolino prendeva spunto dall'appalto vinto da un'impresa di Policoro (ora in difficoltà, mentre il cantiere si è fermato) per costruire due edifici dell'Aler in via Polvara. L'impresa aveva proposto un ribasso del 30%, "un fatto sconcertante - sottolineava Musolino - , queste sono le cause dei molteplici cantieri iniziati e mai portati a termine". Cosa fare per non trovarsi in situazioni come quella di via Polvara, dove i lavori sono andati poco oltre lo scavo? Secondo Musolino, "negli appalti pubblici vanno inserite clausole che tutelino le imprese del territorio. Inoltre, va posto un limite ai ribassi - rimarca l'imprenditore lecchese - che non possono portare il prezzo di aggiudicazione al di sotto dei costi vivi. Tra l'altro, succede spesso che questi appalti vengano vinti da imprese del sud Italia che, ai costi per i lavori, devono aggiungere quelli per il vitto, l'alloggio e la trasferta dei lavoratori. In questa situazione è impossibile che un'impresa riesca a stare nei costi se i ribassi sono eccessivi". Per Musolino, una forma di tutela per l'ente appaltante potrebbe venire "dal versamento di una fideiussione a garanzia dell'intero importo dei lavori. In questo modo, verrebbe tutelato il committente, perché i lavori potrebbero comunque essere ultimati da un'altra impresa senza ulteriori costi per l'ente appaltante".

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Martedì 01 Febbraio 2011

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