Cronaca / Lecco città
Mercoledì 20 Gennaio 2016
Lecco ha perso
il 16% di ricchezza
In Camera di commercio presentato uno studio sull’andamento economico negli anni della crisi
Settemila posti di lavoro in meno, pesante la situazione di tanti giovani che non lavorano e non studiano
Lecco è una “terra di mezzo” alle prese con una crisi istituzionale ed economica dalla quale sta cercando di risollevarsi, appoggiandosi anche alla Camera di commercio, che da vent’anni a questa parte rappresenta – qui a differenza di altri territori italiani – un riferimento fondamentale per l’imprenditoria.
Il volume “Il territorio e l’identità di Lecco tra passato e futuro – dinamiche economiche, scenario attuale, prospettive e ruolo della Camera di commercio” è stato realizzato (dall’Osservatorio Economico Provinciale dell’ente camerale in collaborazione con Consorzio A.A.Ster e Gruppo Clas) per ricordare e riscoprire le competenze e le iniziative messe a frutto dall’istituzione di via Tonale, alle prese con un imminente accorpamento ancora da definire, tentando di delineare gli scenari futuri e di porsi come uno strumento per l’orientamento delle politiche di sviluppo territoriali.
«Il momento che stiamo vivendo è complesso su due livelli – ha rimarcato il presidente, Vico Valassi, aprendo la presentazione della pubblicazione -: quello istituzionale e quello economico. Il territorio lecchese sta ancora cercando di superare la crisi che da fine 2008 ha colpito il tessuto economico produttivo locale. L’imperativo è quello di ripensare modelli organizzativi, di ridisegnare intere filiere, di porre in atto vere e proprie metamorfosi imprenditoriali a fronte di un mondo sempre più globalizzato».
Dal 2009 al 2014 sono stati persi cinquemila posti di lavoro nel manifatturiero e duemila nell’edilizia, con una crescita del tasso di disoccupazione di oltre il 5% e una diminuzione del Pil pro capite del 16%: a valori correnti, quello del 2014 è tornato sui livelli del 2004. A destare preoccupazione anche altre situazioni, come quella che riguarda i “Neet”, i giovani che non studiano né lavorano: sono passati dal 2 al 15% della popolazione giovanile, da meno di 1.500 a quasi settemila.
Il tutto in un quadro che parla di un manifatturiero che ha lasciato sul campo il 19% delle aziende: il metalmeccanico ha perso il 12% e il tessile addirittura il 30%.
A contribuire a una condizione difficile anche la riforma della pubblica amministrazione, che «rischia di ridurre la “capacità di ascolto” e di risposte concrete alle istanze degli attori locali», ha aggiunto Valassi, preoccupato per gli effetti che le modifiche avranno non solo nel rapporto tra cittadini, imprese e Stato, ma anche sui livelli occupazionali.
La Camera di Lecco, comunque, anche quest’anno farà quanto in suo potere per stare vicina alle imprese, specialmente quelle medie e piccole. Nonostante il taglio sempre più pesante delle entrate da Diritto annuale, il Bilancio Preventivo 2016 approvato a dicembre – a fronte di una riduzione del 40% – garantisce il sostegno dell’economia locale grazie all’utilizzo degli avanzi patrimonializzati degli anni precedenti per 1.170.000 euro, contro 1.250.000 dello scorso anno.
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