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Giovedì 21 Febbraio 2013
Lecco: i genitori contro la mensa
«Troppo cara facciamo da soli»
Alla scuola elementare di Acquate circa 150 famiglie contro il servizio mensa del Comune ritenuto di bassa qualità e troppo caro, martedì ne hanno parlato con il sindaco: «Abbiamo trovato una ditta più economica vogliamo recedere»
E ovviamente al dirigente scolastico Renato Cazzaniga non è rimasto altro che organizzare in fretta e furia una soluzione alternativa per permettere ai bambini della scuola elementare Cesare Battisti di Acquate di mangiare in tutta in sicurezza. In aula con la sorveglianza delle insegnanti.
la protesta è servita e i genitori hanno incontrato asessore Francesca Bonacina, sindaco, dirigente e funzionari per discutere della mensa scolastica. Bassa qualità a fronte di prezzi troppo alti. I non residenti poi che devono pagare la tariffa intera, 6.10, chiedono di poter mangiare ascuola i apsti da casa, soluzione che eprò il dirigente non gradisce. L'alternativa ci sarebbe.
«Abbiamo letto il capitolato d'appalto - dice barbara Ruggero coordinatrice dei genitori - c'è scritto che è possibile recedere per un 20% dell'utenza vale a dire circa 800 alunni. Noi vogliamo poterlo fare, abbiamo già trovato un'altra ditta che fornisce le scuole private che costa 3.50 a pasto, vogliamo poterci organizzare in autonomia ma il Comune, che ha ammesso che si può fare, non ci ha spiegato come. A chi tocca la decisione? Aspettiamo che ci diano qualche spiegazione».
Il Comune dal canto suo è disposto a sorvegliare sulla qualità del cibo attraverso la preposta commissione mensa e anche a stralciare i pasti dei non residenti che già frequentano la scuola, facendoli pagare come gli altri, ma sul recedere il contratto ha qualche dubbio:
«Il Comune è tenuto a fornire il servizio mensa - dice l'assessore Francesca Bonacina - ma se la scuola nella sua autonomia vuole recedere il contratto e gestirlo in proprio formalmente lo può fare ma nella pratica non è mai avvenuto perchè comporta dei problemi. Chi è il responsabile del servizio, chi tutela l'aspetto igienico sanitario, quello relativo all'alimentazione e fronteggia qualsiasi problema capiti? Dev'essere la scuola stessa ma il dirigente ha già detto che non ha le forze per farlo. E per questo abbiamo scoraggiato i genitori»
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