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Lunedì 08 Ottobre 2012
Lecco: futuro Leuci
Salta l'incontro
Non si è tenuto l'incontro sul futuro della Leuci. A questo punto cresce l'incertezza sul futuro dello stabilimento di Lecco che in questi giorni è presidiato dai lavoratori che vogliono evitare che le linee produttive vengano portate altrove.
Si doveva svolgere lunedì 8 ottobre un incontro fra Giuliano Pisati, patron di Leuci e del gruppo Relco, gli assessori al lavoro Fabio Dadati (Provincia) e Armando Volonté (Comune di Lecco) e l'imprenditore Vincenzo Di Giovine, titolare della Combustion and Energy, interessato ad acquistare la palazzina principale dell'area Leuci per creare un insediamento produttivo specializzato nella realizzazione di speciali apparecchi illuminanti a led.
Quella di lunedì doveva essere la trattativa decisiva per capire le intenzioni di Pisati rispetto alla messa in vendita dell'area a imprenditori intenzionati a far crescere una nuova industria dell'innovazione.
«L'incontro è saltato - racconta Dadati - Ci sono stati una serie di colloqui telefonici con Pisati, il quale ha deciso di non partecipare all'incontro», anche in seguito al presidio permanente che i lavoratori della Leuci hanno deciso di mettere in atto per impedire che alcune linee produttive vengano portate via dallo stabilimento.
Il presidio è iniziato giovedì mattina ed è ancora in corso: «Di qui non ci muoviamo - dice Massimo Ferni, della Cisl - sappiamo che l'azienda ha intenzione di smantellare alcune linee produttive e di vendere ad aziende straniere, probabilmente collocate in aree geografiche in cui la produzione di lampade a incandescenza è ancora consentita, come avviene nel Maghreb e in Asia. Sappiamo che l'azienda è pronta a compiere questa operazione, ma noi vogliamo evitare lo svuotamento di Leuci prima che sia stato definito un progetto di conversione».
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