Lecco: il figlio di Gullit
patteggia la pena per droga

Ha patteggiato la pena di due anni, cinque mesi e dieci giorni di reclusione, il ventenne Quinzy Gullit, arrestato dai poliziotti della “narcotici” della squadra mobile martedì 10 maggio scorso in largo Europa, sul lungolago di Lecco

g.morassi

LECCO - Ha patteggiato la pena di due anni, cinque mesi e dieci giorni di reclusione, il ventenne Quinzy Gullit, arrestato dai poliziotti della “narcotici” della squadra mobile martedì 10 maggio scorso in largo Europa, sul lungolago di Lecco. Tra il giorno dell'arresto e il processo con rito alternativo, il giovane si toglie dalla cronaca giudiziaria nel tempo record di cinque settimane, su consiglio in particolare del difensore di fiducia avvocato Adamo De Rinaldis. Ha ritenuto congrua tale pena il giudice dell'udienza preliminare Gianmarco De Vincenzi che ha accolto la proposta di patteggiamento del pm Rosa Valotta e dei difensori avvocati Antonello Piras di Como e Adamo De Rinaldis di Olgiate Comasco. L'avvocato De Rinaldis ha assistito il ventenne sin dal 13 maggio scorso, nell'interrogatorio in tribunale per la convalida dell'arresto operato dagli agenti della “mobile”. Lo scorso 19 maggio ha depositato nella cancelleria del giudice la richiesta di rito alternativo per “chiudere” il conto con la giustizia, anche per i desideri del padre Ruud Gullit che ha seguito passo passo la vicenda, con contatti telefonici dalla Cecenia. Con il patteggiamento della pena, per sentenza del gup De Vincenzi, il ventenne vede confermata l'attenuazione della misura cautelare in detenzione domiciliare a Milano. Il pm Rosa Valotta, titolare dell'inchiesta penale, ha contestato al giovane l'accusa di detenzione a fini di spaccio di 368 grammi tra dosi e panetti di hashish e marijuana, cioè di “non modica quantità”.

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Giovedì 16 Giugno 2011

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