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Giovedì 14 Giugno 2012
Lecco: la fiducia
dei giovani industriali
Un messaggio di fiducia. E non è poco in giorni come questi in cui un po' tutti ci sentiamo affacciati sul baratro. Il messaggio viene da Mario Goretti, presidente dei Giovani industriali di Confindustria Lecco.
La fiducia del fare. E forse anche dell'età: Mario Goretti, presidente del Gruppo giovani di Confindustria Lecco, ha 34 anni e fa parte di una generazione che probabilmente è più abituata a muoversi in una realtà liquida, che cambia di continuo e che ha e dà poche certezze. Con la carica di amministratore delegato, Goretti guida la Agomir che si occupa di infrastrutture informatiche e produzione di software. Fino a qualche anno fa, si sarebbe parlato di new economy, formula poi caduta in disuso come la bolla speculativa che aveva generato.
Goretti è reduce dal convegno dei Giovani di Confindustria, a Santa Margherita Ligure, che aveva lo slogan "Siamo in prima linea". «Ed in effetti - racconta il presidente dei Giovani di via Caprera - negli interventi non si è parlato della crisi, ma di riassestamento e delle opportunità che ci sono e si possono cogliere anche in una fase complessa. Si è parlato di internazionalizzazione, come fattore di crescita e di confronto con tutti i mercati. Ed è stata esaltata la cultura del fare che deve soppiantare la cultura del dire e dei vuoti annunci».
Quella di Goretti è la fiducia di chi «non si preoccupa dei problemi, ma se ne occupa». Come dire che le difficoltà se affrontate si risolvono. «Certo - ammette Goretti - fino a marzo ero un po' più ottimista, poi negli ultimi tre mesi la situazione è peggiorata. E la visibilità sulle prospettive di mercato si sono accorciate. Resta comunque la fiducia che nasce dalla consapevolezza di lavorare in un humus ricco di cultura imprenditoriale, di capacità e competenze».
L'ad della Agomir nota: «Per lavoro sono in continuo contatto con le aziende le territorio. Ci sono tante belle realtà, ovvero aziende che hanno lo spirito e le produzioni giuste, che hanno avuto le idee per crescere e hanno saputo applicarle. Insomma, sono imprese in salute». In numeri, la constatazione di Goretti si può tradurre in tre-quattro aziende su dieci che si trovano in questa situazione. Mentre la maggioranza è alle prese con la crisi, che può essere più o meno acuta a seconda dei casi (delle aziende).
«Sì - conferma Goretti - ci sono le imprese che guidano il gruppo, poi c'è una coda che sono le realtà con maggiori problemi. E nel mezzo, ci sono tutte le aziende che faticano, e che qualche volta vedono affacciarsi la tentazione di mollare tutto. Sono aziende che hanno più bisogno di essere seguite, e se possibile aiutate dalle associazioni e dai vari soggetti che operano sul territorio».
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