
Cronaca / Lecco città
Mercoledì 12 Giugno 2013
Lecco, etilometro con assistenza
di un legale? Un’alzata di spalle
Una possibilità accolta con molto scetticismo
C’è chi giudica inutile la presenza dell’avvocato
E il motociclista Gianola la butta sul ridere
È stata accolta più con scetticismo che con soddisfazione la notizia che, d’ora in poi, si potrebbe chiamare l’avvocato ogni volta che si viene sottoposti al test dell’etilometro.
Una facoltà, in realtà, che c’è sempre stata. Abbiamo fatto un giro in centro alla fine del “lunch” di mezzogiorno, quello dopo il quale si torna al lavoro. Magari dopo aver bevuto due bicchierini. Magari in automobile.
«Mi fido delle forze dell’ordine»
Chi è del mestiere, come l’avvocato Paolo Rivetti, sa benissimo che la norma, ribadita dalla sentenza del giudice di Cassazione, era già in vigore: «Si tratta di un atto irripetibile e in quanto tale la sua delicatezza va segnalata a chi viene sottoposto al test. Io, però, mi fido delle forze dell’ordine anche se auspico sempre una maggior chiarezza perché il cittadino sia sempre tutelato nella difesa dei suoi diritti di base. Di sicuro non ricordo un caso in cui mi sia capitato di dover presenziare a un accertamento di questo tipo e non credo che mi capiterà spesso».
Ezio Gianola, ex campione del motomondiale, oggi titolare del Bar Dersut, è simpaticamente critico: «Propongo di creare una lista di avvocati disponibili dalle 24 alle 7 del mattino. Penso ai tanti giovani che non hanno ancora uno studio e cercano clienti. Con questa novità della Cassazione, potrebbero mettersi a disposizione insieme a un taxi sempre pronto a intervenire in tutta la provincia. Un rimedio anti crisi». Seriamente, però, Gianola spiega: «Non ho mai bevuto alla guida, per cui il problema non si pone per me. Ma è anche ingiusto tirare via la patente a un uomo di 50 anni perché ha bevuto tre bicchieri di vino dopo una cena con amici. Credo che sarebbero da rivedere gli scaglioni».
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