
Cronaca / Lecco città
Domenica 12 Novembre 2017
Lecco, gli estintori “fuorilegge”
«Chi ha sbagliato pagherà»
Il caso: dura reazione del sindaco Brivio dopo la denuncia del nostro giornale sui seicento dispositivi non a norma - «Considerata la gravità dell’accaduto ho chiesto al segretario un’indagine interna. Informeremo il Consiglio»
Altro che “problema formale”. A scendere in campo, ieri pomeriggio, è stato direttamente il sindaco di Lecco Virginio Brivio.
Il problema della mancata revisione di circa 600 estintori dei palazzi comunali o di competenza comunale (scuole primarie di primo grado, scuole materne, uffici della Polizia Locale, cimiteri, centri sociali, e, naturalmente, il palazzo comunale stesso), ha prodotto un piccolo terremoto interno.
Mancato rinnovo
Tanto che il primo cittadino ha avviato un’indagine interna: «In relazione al mancato rinnovo per tempo dell’incarico di verifica e revisione degli estintori a disposizione negli edifici comunali – scrive in una nota il sindaco – considerata la gravità dell’accaduto e d’intesa con l’assessore ai Lavori Pubblici Corrado Valsecchi, ho chiesto al segretario comunale un’indagine interna».
Anche perché il Comune ha rischiato grosso. In primis il datore di lavoro, ovvero, il sindaco Virginio Brivio stesso e i suoi dirigenti: la mancata verifica dei circa 600 estintori, in caso di controllo da parte degli enti preposti alla sicurezza sui luoghi di lavoro (Ats, Inail, Ispettorato del Lavoro, Vigili del Fuoco), avrebbe portato a una segnalazione in Procura, oltre che a sanzioni amministrative. Naturalmente, in caso di verifica che avesse stabilito il mancato controllo dei presidi antincendio, l’ente accertatore avrebbe dato un congruo periodo di tempo (fino a 60 giorni), per mettersi in regola. E, quindi, l’avvenuto controllo effettuato in questo lasso di tempo sarebbe stato sufficiente per estinguere il “reato”.
Le ispezioni
Ma il problema è anche di altro tipo: se ci fosse stato un principio d’incendio e, dopo lo spegnimento, si fosse scoperto che gli estintori non erano stati controllati o, peggio, revisionati e qualcuno di essi non avesse funzionato, l’assicurazione sugli immobili avrebbe potuto non pagare o, dopo istruttoria, avrebbe potuto rivalersi sul Comune stesso. Senza poi andare a parlare dei possibili risvolti penali di qualsiasi danno a cose o, peggio, persone, nato a causa dell’inadeguatezza dei presidi antincendio.
Dopo una prima, parziale, sottovalutazione del caso, il Comune scende in campo per ribadire che si è trattato di un errore grave e che devono essere individuati i responsabili. «Relazioneremo – prosegue la nota di Virginio Brivio – al primo consiglio comunale utile, anche su eventuali provvedimenti disciplinari da assumere». Ma le sanzioni disciplinari, che speriamo rimangano eventuali, lasciano il tempo che trovano se non si risale alla catena di comando che ha portato al mancato rinnovo per tempo dell’appalto sulle manutenzioni antincendio. E si deve capire anche perché nessun altro tra gli addetti all’antincendio (ce ne sono persino nelle piccole aziende), e tra i Rls (responsabili dei lavoratori per la sicurezza).
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