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Giovedì 29 Settembre 2011
Lecco: edilizia in rivolta
<E' una crisi drammatica>
Il presidente di Ance Lecco, Mario Sangiorgio: <Nel Lecchese la situazione è molto preoccupante. Per il nostro settore la congiuntura è pesantissima, con una totale mancanza di previsione per investimenti e infrastrutture, siamo in un disastro generale>.
E di certo non ha calmato le tensioni fra gli imprenditori l'aver saputo, grazie al rapporto congiunturale diffuso in assemblea, che il momento di difficoltà «proseguirà anche nel 2012» e che «in assenza di misure che possano produrre effetti immediati sulla produzione» ci si deve aspettare «un'ulteriore riduzione degli investimenti in costruzioni del 3,2% in termini reali».
Un dato, quest'ultimo, che rende più amara la consapevolezza di quanto si stia perdendo in un settore che, a fronte di un investimento di un euro, genera un volano di 3,3 euro. Per Sangiorgio il momento, anche nel Lecchese, «è preoccupantissimo. Abbiamo - dice il presidente dell'Ance di Lecco - una manovra che tiene in considerazione solo alcuni tagli di spesa e impone nuove tasse, ma non pensa alle imprese. Per il nostro settore la congiuntura è pesantissima, con una totale mancanza di previsione per investimenti e infrastrutture, siamo in un disastro generale. Ora ci aspettiamo proposte concrete che rilancino infrastrutture e sviluppo».
E se gli si chiede se questo Governo ce la farà a rilanciare il Paese risponde sicuro: «Ritengo di sì, e risponderei allo stesso modo anche se ci fosse un Governo di centrosinistra in quanto quel che serve per farcela è la volontà politica. Non voglio immaginare ci sia un'incoscienza tale dell'attuale Governo nel non voler fare nulla».
L'urgenza vera, spiega, è una nuova legge sugli appalti pubblici, «dato che è vergognoso continuare così, con appalti decisi in base al massimo ribasso. Così, quando va bene, nelle opere realizzate per la pubblica amministrazione assistiamo a risultati scarsi, ma quando va male, e accade anche a Lecco, vediamo fabbricati e infrastrutture lasciati a metà, come il tribunale o la caserma dei carabinieri a Oggiono».
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