Cronaca / Lecco città
Giovedì 23 Ottobre 2014
Lecco: dipendenti camerali in strada
Iniziativa contro la riforma Renzi
«Renzi, Madia, non ci mandate via». Scandendo questo slogan e distribuendo volantini i dipendenti della Camera di commercio di Lecco hanno manifestato le loro preoccupazioni relative alla riforma della pubblica amministrazione
«Renzi, Madia, non ci mandate via». Scandendo questo slogan e distribuendo volantini, oltre che esponendo striscioni, i dipendenti della Camera di commercio di Lecco hanno manifestato tutte le loro preoccupazioni relative alla riforma della pubblica amministrazione.
Una riforma che il Governo intende calare anche sugli enti camerali, tagliandone le risorse e mettendo in seria discussione i servizi offerti alle imprese e i posti di lavoro.
Fuori dalla Casa dell’economia di via Tonale, dunque, ieri è stata una giornata di mobilitazione, con presidi e volantinaggio ai semafori, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul destino dell’ente. «E’ solo l’inizio delle iniziative – ci ha spiegato Egidio Longhi, componente delle Rsu -, che nei prossimi mesi proseguiranno e si accentueranno. Noi non siamo contrari a una riforma, se questa ci permette di lavorare in modo più efficiente e di continuare a garantire i servizi che già eroghiamo. Ma i provvedimenti studiati dal Governo non faranno altro che metterci in difficoltà».
Col Dl 90 convertito in legge, infatti, si arriverà al taglio dei diritti annuali – principale fonte di finanziamento delle Camere – del 35% nel 2015, salendo quindi al 40% l’anno successivo e al 50% nel 2017.
«Questo metterà in ginocchio i tre quarti degli enti camerali. Verranno meno iniziative preziose a sostegno delle piccole e medie imprese, in particolare su internazionalizzazione e accesso al credito» ha aggiunto Longhi.
Inoltre, il Dl di riforma della Pubblica amministrazione, che ha appena iniziato il proprio iter, prevede non solo l’azzeramento del diritto annuale, ma anche il trasferimento del registro delle imprese al ministero per lo Sviluppo economico.
«Si tratta del compito principale svolto dalle Camere di commercio e a Lecco è telematizzato, aggiornato e accessibile in tempo reale. Con questi provvedimenti si andrà a penalizzare pesantemente le pmi, mentre non si sa nulla di quale sarà il futuro dei 43 dipendenti dell’ente lecchese (38 della Camera e 5 dell’azienda speciale Lariodesk, ndr.)».
A partecipare al presidio anche Marco Paleari della Fp Cgil e Franca Bodega della Cisl oltre che, nella doppia veste di membro del Consiglio camerale e di segretario generale della Cgil, Wolfango Pirelli, che ha ribadito la propria preoccupazione per la sorte della Camera di commercio e dei dipendenti, tutt’altro che chiara. «Questo è un ente che ha un altissimo rapporto beneficicosti . Gli stessi amministratori e le imprese hanno una percezione netta di quale sia la qualità, assolutamente importante, dei servizi erogati e della professionalità dei dipendenti – ha commentato -. In questo caso, l’interesse generale e quello soggettivo si sposano, in quanto è necessario tutelare questa realtà sia per i posti di lavoro che per il ruolo fondamentale riveste nell’ambito dell’economia locale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA