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Sabato 07 Aprile 2012
Lecco: in diminuzione
la superficie coltivabile
Calano i terreni destinati all'agricoltura. Gli ultimi risultati del sesto censimento regionale dei terreni agricoli rivelano come le superfici utili, a disposizione in provincia, sono diminuite del 26,5% in vent'anni. Negli ultimi dieci anni il lecchese ha perso il 13,1% dell'intera superficie coltivabile, pari a 1.600 ettari, che equivalgono a 3.200 campi da calcio.
A tal proposito l'assessore provinciale all'agricoltura, Fabio Dadati, fa sapere che: «Quei dati sono provvisori e mi preme far presente che Istat e Regione Lombardia ad aprile ci faranno avere i dati definitivi e che il campo di osservazione del 2010 è in parte differente da quello utilizzato nel 2000. Ciò comporta il rischio che un puro confronto tra i dati del 2000 e quelli del 2010 porti ad interpretazioni imprecise perché basate su parametri differenti. Proprio per questo motivo, con la pubblicazione dei dati definitivi, Istat diffonderà anche due indagini post-censuarie che stimeranno l'errore di misura sulle principali variabili e di copertura della rilevazione. Tuttavia colgo però l'occasione per informare i lettori sull'impegno della Provincia di Lecco per il sostegno delle realtà economiche del comparto agricolo e la salvaguardia delle aree destinate a questo scopo».
L'amministrazione provinciale negli ultimi tre anni ha investito 420 mila euro (140 mila euro l'anno), ai quali vanno aggiunti i finanziamenti previsti dalle misure del programma di sviluppo regionale, che equivalgono a 1.700.000 euro per la gestione delle aree agroalimentari (560 richieste di contributi accolte) e 3.400.000 euro per contributi al sostegno di 40 aziende del territorio (a fronte di un investimento complessivo delle stesse aziende di circa 9.700.000 euro). «L'amministrazione dedica al settore agricolo una grande attenzione e un serio impegno - commenta Dadati - Nel fare questo garantisce il sostegno all'imprenditorialità in questo campo con l'obiettivo di rispondere alle sfide imposte dalla crisi economica in atto in questi anni e alle mutate esigenze del contesto economico e produttivo del nostro territorio».
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