Cronaca / Lecco città
Giovedì 23 Luglio 2015
Lecco. Dalla coca al cacao biologico
Icam aiuta i contadini del Perù
A Expo un incontro dedicato alla sostenibilità del progetto economico
Il presidente Agostoni: «In Sudamerica dal 2000, c’è un rapporto di fiducia»
All’Expo, la Icam di Lecco, e Otto Chocolates, impresa genovese specializzata nella produzione di cioccolato certificato biologico e Fairtrade, hanno dato vita al terzo incontro dedicato a cacao e sostenibilità.
Tema del convegno lo s sforzo compiuto dal Perù per favorire la trasformazione delle piantagioni di coca, di cui il paese è uno dei principali produttori al mondo, in coltivazioni di cacao. Un impegno portato avanti dalle istituzioni peruviane insieme alle cooperative locali di contadini, e il cui successo è garantito anche dal sostegno assiduo di clienti responsabili e coinvolti come Icam e Otto.
Come ha illustrato Amora Carbajal Schumacher, direttrice generale dell’Ufficio per il Commercio estero del Perù, la produzione di cacao è una delle principali attività agricole del paese, fonte di reddito per oltre 37mila famiglie. La produzione nazionale di cacao supera ormai le 71mila tonnellate e le coltivazioni si estendono per 104mila ettari, per la maggior parte concentrate nella parte bassa del versante orientale delle Ande, tra i 200 e i 900 metri sul livello del mare.
«Da sempre i Paesi europei sono i principali consumatori di cacao – ha commentato Amora Carbajal Schumacher - e l’Italia è per il Perù un mercato in continua espansione. In particolare il cacao biologico rappresenta per noi una risorsa di qualità. Il dinamismo del mercato del cacao biologico nel 2014 ha portato a una crescita dell’80%, mentre il 27% circa del nostro cacao è prodotto proprio da cooperative agricole».
«Siamo in Perù dagli inizi del 2000 – ha dichiarato Angelo Agostoni, Presidente di Icam. – Ci siamo arrivati per seguire una necessità vitale per chi come noi lavora il cacao partendo dal frutto essiccato: diversificare i fornitori identificando qualità di cacao sempre differenti. Lavoriamo con Acopagro da sei anni e con loro abbiamo creato da subito un rapporto di grande fiducia. Abbiamo condiviso il nostro know how, guidandoli verso la crescita qualitativa del loro prodotto con interventi di miglioramento delle piantagioni, delle fasi di raccolta, il perfezionamento degli strumenti e dei processi di fermentazione ed essicazione. E’ stato ed è un onore per noi avere contribuito al successo di una struttura così importante per il paese».
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