Lecco, la crociata
contro i caminetti

La dichiarano la Provincia e i Comuni: saranno anche pochi ma inquinano tantissimo. E mentre lo smog da polveri sottili ricomincia a farsi sentire in concomitanza con l'accensione dei caloriferi, Villa Locatelli e le amministrazioni locali con il supporto dell'Arpa, hanno deciso di puntare sul riscaldamento corretto e responsabile per dichiarare guerra al Pm10. E i caminetti, sotto i 300 metri di altezza sono vietati. Finora solo sulla carta

m.galli

LECCO - Si accendono i caloriferi e lo smog da polveri sottili si impenna. Una circostanza da cui tirare ovvie conclusioni: l'inquinamento da Pm10 è sì legato al traffico eccessivo, ma il riscaldamento ha un ruolo decisivo. Così nel summit a Villa Locatelli con il supporto dei dati forniti dall'Arpa, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale, la Provincia con i Comuni ha deciso di intervenire a protezione della salute pubblica puntando soprattutto sul riscaldamento corretto e responsabile. Intanto parte la campagna per la verifica delle caldaie che nel Lecchese risultano al 55% fuori norma. Ma non basta: ci sono normative disattese da fare rispettare. Come quella che vieta i caminetti al di sotto dei 300 metri di altezza. Il fuoco da legna contribuisce solo per l'8,4% alla produzione del calore totale, ma produce emissioni pari al 97%. Un dato impressionante fornito dall'Arpa. Basti pensare che il riscaldamento da metano rappresenta il 79,9% del calore, con emissioni pari all1%.

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Sabato 23 Ottobre 2010

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