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Martedì 22 Gennaio 2013
Lecco: con la crisi
fallimenti in aumento
Aumento dei fallimenti nel 2012, a Lecco sono stati settanta, nove in più dell'anno precedente, quando le procedure depositate erano state 61.
Nell'anno appena concluso sono state costrette a portare i libri in Tribunale un'impresa ogni tre giorni lavorativi (quindi senza considerare le domeniche e i festivi), quasi sei al mese, per un totale di 70 fallimenti da gennaio a dicembre. E' il dato in assoluto più alto a partire dal 2009, ovvero da quando la crisi economico-finanziaria ha iniziato a far sentire i suoi drammatici effetti. Più in generale, in questi ultimi quattro difficili anni sono state 273 le imprese lecchesi ad aver dichiarato fallimento, con un trend di aumento costante che ha visto il numero dei casi del territorio crescere di un terzo dall'inizio della crisi economica a oggi.
Una situazione che sta iniziando a creare non propri problemi al Tribunale di Lecco, sottodimensionato nell'organico, e i cui giudici faticano a far fronte alle numerose richieste di concordato e fallimento che fioccano dalle imprese del territorio.
Infatti, oltre al fallimenti, il giudice competente Dario Colasanti, deve affrontare anche la miriade di concordati in continuità, sei quelli ufficiali e almeno una ventina i preconcordati in continuità che sono stati richiesti a partire da settembre fino alla fine dell'anno.
Il settore più colpito è l'edilizia: «Come avviene due anni a questa parte - spiega Gabriele Viganò dell'ufficio vertenze della Cgil - La chiusura delle aziende indica che spesso in questo settore la crisi risulta essere irreversibile. Tra l'altro più passa il tempo, più è difficile per le imprese in difficoltà riuscire a riprendere un percorso di rilancio». Da qui la necessità di trovare una soluzione ai mancati pagamenti per gli stipendi arretrati, una questione che sta diventando davvero complessa, dal momento che le procedure si fanno sempre più lunghe e i fallimenti durano più di sei anni, senza che i lavoratori riescano effettivamente a percepire le mensilità arretrate e i trattamenti di fine rapporto.
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