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Venerdì 19 Aprile 2013
Lecco: il conto della crisi
Ogni giorno 10 licenziati
A Lecco 692 persone hanno perso il lavoro in poco più di tre mesi, vale a dire quasi dieci persone al giorno dall'inizio dell'anno.
In particolare, sono circa 300 le comunicazioni di mobilità provenienti da persone che lavoravano alle dipendenze di imprese con meno di quindici dipendenti. Queste ultime dall'inizio dell'anno non hanno più diritto alla piccola mobilità retribuita e il ministero ha consigliato ai centri per l'impiego di raccogliere le richieste di mobilità in attesa di un decreto ministeriale per dare avvio a un nuovo provvedimento per sostenere un percorso di riqualificazione. A questi trecento si sommano altri 392 lavoratori che erano alle dipendenze di medie e grandi imprese e che a loro volta sono entrati nelle liste di mobilità.
I numeri sono di gran lunga peggiori di quelli del 2012, quando nello stesso periodo avevano perso il lavoro in 500, di cui 337 alle dipendenze di piccole imprese, 163 in grandi aziende. «E la situazione rischia di peggiorare ulteriormente se non ci sarà un rifinanziamento della cassa integrazione in deroga - dice Giorgio Carnicella della Cgil di Lecco - che è agli sgoccioli, anche se le richieste continuano a essere tantissime», infatti a metà aprile si è svolta l'ultima commissione per la cassa integrazione in deroga.
Le richieste sono state 292 nei primi tre mesi e mezzo (di cui 94 di prima concessione) più altrettante che sono state presentate direttamente in Regione, all'Arif. Quindi, complessivamente siamo a quota seicento richieste, in linea con quelle del primo trimestre del 2012. Il numero di lavoratori coinvolti è di circa 2300 persone.
«Nell'ultima riunione sono state presentate altre 42 richieste di cui la metà sono di prima concessione - spiega Carnicella - vale a dire che derivano da imprese che in passato non avevano mai fatto ricorso agli ammortizzatori sociali».
Non solo. In lista d'attesa ci sono altre 54 richieste che non sono ancora state prese in considerazione e che quindi slitteranno alla prossima seduta della commissione, che si svolgerà a inizio maggio.
«Il problema è che a giugno la cassa integrazione in deroga cesserà di esistere se non ci sarà un rifinanziamento e questo non possiamo permettercelo. Sarebbe un dramma».
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