Lecco, continua la maledizione delle trasferte: blucelesti raggiunti nel recupero dalla Clodiense

Si chiude – per un rigore subito al ’96 - senza vittorie in trasferta (ma con tanta rabbia in corpo) l’anno solare di un Lecco che, all’ultimo tentativo del 2024, “spreca” con una ingenuità, l’occasione per rilanciarsi, in una gara giocata in crescendo; e finita 1-1 al Ballarin di Chioggia. I blucelesti prima soffrono la “verve” (di disperazione) locale; ma poi – nella ripresa – reagiscono, colpiscono un palo, segnano, sprecano. E, infine, “regalano”: il rigore decisivo. A nulla vale la “furbata distrattiva” di Furlan che corre dal suo preparatore a fingere di chiedere consiglio. Verde segna e “fa viola” (di rabbia) il tifoso lecchese che aveva già fatto la bocca ai tre punticini “salva tutto”.

Malgrado la giornata no di gente come Kritta e – a tratti – la lentezza di manovra del primo tempo. Mossa a sorpresa di Gennaro Volpe che giocava il tutto per tutto, puntando su un reparto offensivo ridisegnato: fuori Ilari in mediana, dentro il rientrante (da squalifica) Tordini che va a piazzarsi, come trequartista, alle spalle dei “corazzieri” Sipos e Zuberek. Per il resto: scelte obbligate con Furlan fra i pali e la linea “a tre” difensori con Billong perno centrale, Celjak braccetto di destra e Stanga di sinistra. Mediana con Galli e e Ionita interni, Kritta a sinistra e Lepore a destra. Dall’altra parte una Union Clodiense ultima in classifica che deve pure a fare a meno dell’attaccante-principe, quel Kevin Biondi (autore sin qui di 6 reti). Il modulo è il nuovo 4-4-2 con il fortissimo Lattanzio (classe 2004) terzino destro, Jacopo Nelli in mediana a dettare il ritmo. Davanti c’è Scapin, dietro al centravanti Sinani. Panchine cortissime per le due squadre.

Primo tempo con la (disperata) Clodiese alla ricerca dell’immediato vantaggio. Ma un po’ la carenza endemica di una neopromossa che segna poco, un po’ l’assenza del suo bomber principe vanificano i tentativi di costruzione da parte soprattutto di Lattanzio, che scodellava palloni in continuazione. Nel Lecco, così così Kritta e Stanga sulla sinistra bluceleste, continuamente scavalcati. Meglio nella seconda parte di frazione. Tanto che - “a conti fatti” e al netto di una certa supremazia (soprattutto atletica) dei granata locali - l’occasione più clamorosa capitava sui piedi di Sipos... Il quale, poi, nella ripresa saliva in cattedra, colpiva un palo, meritando pure una doppietta che non arrivava. Sì, 1-1 che sa di beffa.

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