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Sabato 16 Aprile 2011
Lecco: Confindustria
prepara le assise
Una delegazione di Confindustria Lecco parteciperà alle Assise generali di Confindustria e di piccola industria del 7 maggio a Bergamo. Gli associati a Confindustria provenienti da tutta Italia si confronteranno su "L'Italia che vogliamo. Sbloccare la crescita, liberare il mercato, premiare il merito".
Gli associati a Confindustria provenienti da tutta Italia si confronteranno su "L'Italia che vogliamo. Sbloccare la crescita, liberare il mercato, premiare il merito". In preparazione delle assise, Confindustria ha avviato un road show per raccogliere proposte e contributi. Alla tappa lombarda, che si è tenuta in Assolombarda, ha partecipato una delegazione del Comitato piccola industria di Confindustria Lecco. Con il presidente Cinzia Cogliati, erano presenti Paolo Cattaneo, Paolo Mauri, Monica Pensotti, Riccardo Riva, Ercole Zuccoli oltre al direttore Giulio Sirtori. "Ci stiamo mobilitando per raccogliere il maggior numero possibile di adesioni per far sentire anche la voce delle piccole imprese del nostro territorio alle Assise - annuncia Cinzia Cogliati -. Questo appuntamento è l'opportunità per ritrovarci in tanti industriali che ancora credono nel futuro e non hanno perso le speranze di rivedere l'Italia tra i primi posti fra i paesi industrializzati. Perché questo si possa concretizzare - ha continuato Cinzia Cogliati - è indispensabile chiedere a chi detta le regole di ascoltarci seriamente, riconoscendoci il ruolo di grande forza economica del Paese. Alle assise, avremo anche l'opportunità di comprendere che, se abbiamo la volontà di fare lobby e di confrontarci con chi vuole collaborare per lo sviluppo del sistema Paese, riusciremo a restituire ai nostri figli un'Italia degna di quanto hanno costruito i nostri padri, con l'orgoglio di continuare a farci rispettare dai competitor internazionali - continua Cinzia Cogliati -. Oggi il fisco ci penalizza, la burocrazia ci frena, il sistema ci vuole attori attivi ma allo stesso tempo ci toglie gli strumenti per esserlo. Per questo sentiamo come un obbligo dire che noi siamo pronti a guardare avanti, a fare la nostra parte come sempre, facendo sentire fortemente la nostra voce".
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