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Domenica 30 Ottobre 2011
Lecco: Confartigianato
chiede collaborazione
In sala Porro a Lariofiere di Erba, si è tenuta l'assemblea annuale di Confartigianato Lecco- Il presidente Daniele Riva ha proposto la costituzione di tre laboratori su: credito, infrastrutture e rapporti con la pubbolica amminstrazione.
LECCO - Orgoglio artigiano. Orgoglio del fare e del fare impresa. È il tenace sentimento di chi ogni giorno apre il cancello dell'officina pronto a giocare la sua partita contro i concorrenti, contro un fisco vorace e assillante nelle richieste di adempimenti, contro un sistema paese che sembra divertirsi a disseminare di ostacoli l'attività delle aziende, contro le banche che sono più attente ai monitor delle sale cambio che alle necessità dell'economia reale. È così piano piano, giorno dopo giorno, i piccoli imprenditori temono di precipitare in un credit crunch, in un blocco del credito che avrebbe conseguenze disastrose sulla gestione d'azienda.
Tenace orgoglio artigiano. Forse non basta, ma aiuta tanti imprenditori ad andare avanti, a realizzare prodotti che spesso sono unici e sempre nascono dalla passione. Poi servirebbe un sistema paese più efficiente, perché la concorrenza ormai si vince a livello di sistemi territoriali. Sono sentimenti e analisi che domenica 30 ottobre sono state ripetute in sala Porro a Lariofiere di Erba, in occasione dell'assemblea annuale di Confartigianato Lecco. Una realtà che riunisce più di cinquemila imprese e che dallo scorso febbraio è presieduta da Daniele Riva succeduto ad Arnaldo Redaelliieri in sala in qualità di vice presidente della Camera di commercio di Lecco. L'orgoglio e la voglia di fare tipica degli artigiani si può tradurre - ha spiegato Riva nella relazione all'assemblea - nel «cercare di costruire con i giusti interlocutori, tre laboratori decisionali e operativi con gli attori istituzionali locali, per cominciare a realizzare condizioni e iniziative di sviluppo delle nostre imprese e del lavoro». Insomma, gli artigiani sono pronti a rimboccarsi le maniche per migliorare le competitività e l'attrattività del Lecchese. Un laboratorio dovrebbe riguardare i rapporti con le banche, uno la dotazione infrastrutturale e il terzo i rapporti con la pubblica amminstrazione.
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