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Martedì 17 Aprile 2012
Lecco: compiti a casa?
Pochi e se necessari
Dopo la polemica nata in Francia e importata anche da noi sull'utilità dei compiti, le insegnanti lecchesi precisano: servono solo per approfondire argomenti non acquisiti
LECCO - Meno compiti a casa. Parte dalla Francia la richiesta di non caricare i bambini di compiti, e arriva in Italia, dove viene accolta in modo positivo, seppur con tutti i distinguo del caso. No ai compiti per chi fa il tempo pieno con cinque giorni alla settimana da otto ore l'uno. Si ai compiti per chi invece fa solo tre rientri settimanali. «I compiti? Innanzitutto sarebbe sbagliato generalizzare - spiega Roberta Galli già docente alla scuola elementare di Olgiate Molgora -. Ci sono bambini che hanno difficoltà e che per mettersi alla pari con i compagni devono fare degli approfondimenti a casa. Approfondimenti che però devono essere liberi, senza costrizioni, senza imposizioni>.
E su quelli estivi poi una sola regola: le vacanze sono vacanze per tutti <Qualche esercizio, qualche lettura ma serve coerenza, gli insegnanti dovrebbero colloquiare di più tra di loro e trovare un equilibrio».
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