«Lecco, città sporca e indecorosa» Zamperini attacca la maggioranza

«La città ha un aspetto indecoroso. Cosa aspetta l’amministrazione a intervenire?». Secondo Giacomo Zamperini, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, all’ombra del Resegone le situazioni di degrado si stanno accumulando. Il problema principale rimane la permanenza sui muri delle scritte contro la Fiocchi munizioni, eredità del corteo dello scorso 18 maggio. «Cosa si aspetta a rimuovere quei graffiti? – chiede l’esponente meloniano - Ma soprattutto, chi paga? L’amministrazione deve impegnarsi per individuare i responsabili e far pagare a loro i danni. Non è giusto che paghino i cittadini lecchesi».

Da Palazzo Bovara assicurano che l’iter per la rimozione delle scritte sarà avviato a breve. Di certo c’è che quei graffiti continuano ad animare il dibattito sui social e in città. Sono passati quattro mesi da quel pomeriggio in cui centinaia di manifestanti si erano radunati in città per contestare il ruolo della Fiocchi munizioni nell’industria delle armi in un periodo storico in cui sono in corso due guerre, in Ucraina e nei territori palestinesi.

Tra interventi di stampo pacifista e slogan contro Israele e la produzione di armi, il corteo era partito da piazza Garibaldi e si era diretto allo stabilimento della storica ditta lecchese, situato in via Santa Barbara. Il dispiegamento delle forze di polizia era stato ingente e questo aveva favorito l’assenza di incidenti gravi. Tuttavia, a far discutere nei giorni immediatamente successivi sono state le scritte lasciate dai manifestanti su diversi muri della città. Tra i luoghi più colpiti, via Marco d’Oggiono, via Baracca e la Piccola. L’amministrazione comunale aveva sporto denuncia e invitato i privati che avevano subito danni a fare lo stesso. Dopodiché, era stato assicurato che le scritte sarebbero state ripulite una volta completati tutti i lavori di manutenzione funzionali alla riapertura delle scuole. Si attendono sviluppi. Tuttavia, secondo Zamperini questo non è l’unico problema. «Piazza Affari, ex Diurno della stazione, sottopasso del lungolago, palazzo ex Inpdap. – aggiunge Zamperini – Questi sono solo alcuni dei luoghi della città ormai inagibili a causa degli odori di urina e della presenza di escrementi. In altre zone, come i portici di piazza Quinto Alpini, l’abbandono dei rifiuti e la maleducazione delle persone provocano grandi disagi».

C’è poi la questione del verde. «Forse – attacca il meloniano – il sindaco e i sostenitori di Ambientalmente sono così attaccati al verde che hanno deciso di non fare manutenzione del verde sulle strade. Urgono interventi dracononiani perché una città degradata è una città insicura. Dove c’è sporco e degrado lì proliferano anche l’insicurezza e la delinquenza».

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