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Martedì 17 Maggio 2011
Lecco: cassa e mobilità
tempi lunghi per le risposte
Non sono solo gli imprenditori a rimanere invischiati negli ingranaggi della burocrazia. Anche i lavoratori si devono confrontare con gli uffici pubblici, spesso imperscrutabili a chi non abbia dimestichezza con le richieste da presentare a Inps, Inail, Inpdap, Asl e via dicendo.
Sia al sindacato, dove Colombo ammette esserci una lunga lista di appuntamenti da parte dei cittadini che si rivolgono al patronato per una consulenza sulle pratiche burocratiche da sbrigare, sia agli uffici degli enti preposti. Basta fare un giro la mattina all'Inps o all'Agenzia delle Entrate per verificare la lunga coda di gente che se ne sta con in mano un numerino e lo sguardo rivolto a un tabellone magnetico, come il sabato pomeriggio al banco gastronomia del supermercato. "Attese estenuanti e percorsi tortuosi per riuscire a ottenere risposte a quesiti anche banali – spiega Colombo – Alcuni enti come l'Inps hanno deciso di puntare sulla telematizzazione delle richieste da parte della popolazione per limitare le code e le attese allo sportello locale. Ma gli effetti non sono quelli auspicati, sia perché pochi hanno dimestichezza con il computer", sia perché le richieste richiedono la presentazione di documentazioni certificate telematicamente. "Gli enti, una volta istruita una pratica sono piuttosto celeri nel fornire le risposte, tranne nel caso dell'Inpdap, che spesso ha tempi piuttosto lunghi". All'Inca si rivolgono anche i lavoratori prossimi alla pensione: "Capita non di rado che alcune persone non sanno di aver già raggiunto i requisiti per la pensione e per questo continuano a lavorare senza che nessuno gli dica nulla. Negli ultimi anni il caos intorno al tema pensionistico regna sovrano, soprattutto perché c'è stato un avvicendamento di riforme che ha creato confusione tra la popolazione e molti non hanno chiara la loro situazione". Poi c'è la lunga lista di coloro che devono avviare pratiche di mobilità, cassa integrazione, contratti di solidarietà, assegni famigliari: "Questa utenza è in costante aumento a causa della crisi. Noi fatichiamo a rispondere a tutti perché la crisi economica ha portato nei nostri uffici una mole di lavoro ulteriore, e lo stesso fa l'Inps, che risponde con lentezza ed eroga gli assegni economici con pesanti ritardi. La situazione è la stessa in tutte le province della Lombardia, anzi in alcuni casi è anche un poco più rosea". Anche il riconoscimento delle malattie professionali è un problema non banale: "Spesso l'Inail impiega mesi per riconoscere l'effettiva presenza di una malattia professionale e in molti casi le questioni rimangono sospese a lungo e necessitano di accertamenti medici, ulteriori visite, investimento di tempo e denaro da parte del richiedente".
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