Lecco: case, mercato in calo

Negativi fatturato e compravendite

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In provincia di Lecco ci sono 205.546 unità immobiliari, ma il mercato continua a decrescere: nel 2013 la flessione è stata del 6,6% e le previsioni per i prossimi mesi non sono ottimistiche.

E’ la Camera di Commercio di Milano ad aver fatto il punto sulla situazione delle case in Lombardia, elaborando i dati dell’Agenzia delle entrate relativi al 2012 (ultimo dato disponibile). Secondo l’analisi effettuata dall’ente camerale, in Regione sono state censiti quasi 5,5 milioni di abitazioni, tra unità signorili, civili, economiche, popolari, rurali, ville e palazzi storici.

Un peso davvero importante a livello nazionale, considerato che le case lombarde valgono un sesto del totale italiano in termini di rendita catastale, con 2,6 miliardi di euro su un totale di 16 miliardi.

«Quasi una su due (44,7%) è una abitazione di tipo economico – spiegano gli estensori dell’indagine - e una su dieci (9,4%) un villino. Villini soprattutto a Lodi (22,6%) e Pavia (19,8%), abitazioni economiche a Milano (60,1%), abitazioni di tipo civile a Cremona (61%), abitazioni popolari a Sondrio (17,6%)».

Lecco, come Cremona, ha una prevalenza di abitazioni civili (53,2%). Consistente la presenza di immobili di tipo economico (25,6%), mentre le case popolari sono l’8,9%. Più numerosi i villini: 10,4%. Nel complesso, il nostro territorio “pesa” per il 3,8% sul totale lombardo e per lo 0,6% su quello nazionale, con una rendita catastale di 106.117.728 euro (4% a livello regionale).

La nota dolente viene dalle transazioni effettuate, che diminuiscono non solo in termini numerici, ma anche in relazione al fatturato complessivo. In altre parole, il mercato continua a faticare a riprendersi.

Secondo le elaborazioni della Camera di commercio di Milano, infatti, nel 2012 nel Lecchese si sono registrate 2.881 operazioni di compravendita (3,2% della Lombardia), per un fatturato totale di 406,1 milioni di euro.

In questo senso, i dati dell’Ufficio studi di Tecnocasa illustrano come il trend sia rimasto negativo per buona parte dell’anno appena concluso e che le aspettative per il 2014 non siano improntate all’ottimismo. In pratica, la ripresa è ancora da rincorrere, anche se qualche barlume di luce in fondo al tunnel si intravvede.