Economia / Lecco città
Giovedì 12 Dicembre 2024
Lecco, calano i dipendenti pubblici: -15% in dieci anni
Enti locali con sempre meno dipendenti, anche a Lecco. Nell’arco di 10 anni si registrano 357 lavoratori in meno. Dati confermati dagli Open Data Inps che mostrano come si sia passati dalle 2243 unità in servizio a dicembre 2014, alle 1936 del dicembre 2020 alle 1886 del dicembre 2023. Nel solo Comune di Lecco si è passati da un organico di 319 unità nel settembre 2020 a 275 nel 2024.
“E sullo sfondo, fino a pochi giorni fa, c’era anche una misura, inserita nella manovra di bilancio che, al di là di qualsiasi sfumatura politica, non prometteva nulla di buono per i lavoratori - evidenzia Massimo Coppia, segretario generale della Uilfpl Lario-Brianza – Una misura che avrebbe limitato le capacità assunzionali degli enti con più di 20 dipendenti in organico al 75% delle cessazioni intervenute nell’anno precedente”.
Nelle ultime ore, però, il governo ha fatto dietrofront, dopo la presentazione di un emendamento, sul blocco del turnover per gli enti locali. Comuni e province potranno quindi continuare ad assumere rimpiazzando al 100% il personale andato in pensione o cessato.
“Sarebbe stato un vero e proprio attacco ai servizi pubblici e alla democrazia. Dobbiamo scongiurare queste decisioni scellerate, che mettono a rischio la qualità della vita delle comunità e la tenuta del sistema pubblico”, sottolinea Coppia. Il Comune di Lecco, ad esempio, sottolinea il sindacalista, se fosse andato in porto questo taglio, “o avrebbe dovuto privatizzare interi settori o avrebbe dovuto fare delle scelte, perché altrimenti non avrebbe più avuto l’opportunità di assumere ulteriore personale”.
“Le città si stanno sempre più impoverendo – prosegue Coppia – C’è bisogno di servizi comunali, statali, sociali e, se incominciamo a tagliare tutto questo - benefici che abbiamo conquistato con le lotte dei nostri genitori -, ci ritroveremo con una società fuori controllo. Dobbiamo sicuramente accendere un focus e far ragionare le persone su dove stiamo andando. Ultimamente, tutti i governi stanno sempre più tagliando sulle possibilità di lavoro o di incentivare i giovani, anche perché non si sta investendo sui quattro pilastri della democrazia, che sono la scuola, la previdenza, la giustizia e la sanità”.
La Uilpfl auspica un maggiore coinvolgimento delle sigle sindacali: “Nel 2025, come sindacato del pubblico impiego, avremo anche le elezioni delle Rsu – evidenzia Coppia - Ricordiamo sempre alla parte politica che, in Italia, il 90% dei lavoratori, delle volte anche il 100%, va a votare il proprio rappresentante sindacale: noi rappresentiamo una grossissima fetta, quindi, e il governo non può lasciarci fuori dalle trattative. Anche perché vogliamo che, con le tasse che paghiamo ci vengano forniti i servizi giusti; non vogliamo altre privatizzazioni”.
A intervenire sul tema anche Dario Esposito, coordinatore della Uil Lario: “Le istituzioni di prossimità, comuni e Provincia fra tutte, costituiscono un presidio pubblico insostituibile. Molti servizi fruiti dai cittadini, la cui regolarità di erogazione fa apparire scontati, potrebbero essere posti a rischio da un limite al turnover. Un territorio come quello lecchese, che vive su una molteplicità di comuni in aree sistemiche differenti (Lecco, l’alto lago, il meratese) non può essere ulteriormente penalizzato dai disinvestimenti”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA