Cronaca / Lecco città
Giovedì 30 Aprile 2015
Lecco, Brivio in tribunale
“Ho solo aiutato un collega”
È durata un’ora e un quarto la testimonianza del sindaco al processo Metastasi - E in aula compare anche Ernesto Palermo
Il lungo giorno di Virginio Brivio si è ridotto a un’ora e un quarto di deposizione. Un’ora e un quarto in cui il sindaco di Lecco ha risposto alle serrate domande del pubblico ministero Bruna Albertini con pacatezza, lasciandosi andare a qualche considerazione più vibrante cogliendo l’assist offerto dagli avvocati di alcuni imputati. Che gli hanno consentito di negare con decisione i contenuti di alcune intercettazioni, telefoniche e ambientali, diventate oggetto di strali nei suoi confronti. Quelle conversazioni tra l’ex consigliere comunale Ernesto Palermo (che questa mattina, accompagnato dalla Polizia penitenziaria, ha fatto una brevissima comparsa in aula, solo per ribadire ufficialmente la volontà di avvalersi della facoltà di non rispondere) e altri interlocutori per i quali è finito alla gogna.
Anche quanto emerso dalle parole di Brivio si attaglia a un’unica figura, quella di Palermo. Palermo che chiedeva «un ruolo più evidente in consiglio comunale, cosa che non era possibile attribuirgli». Palermo deluso «perché era convinto che diventando consigliere comunale avrebbe potuto ottenere il trasferimento da scuola per avvicinarsi a Lecco, che era la cosa a cui più teneva». Un uomo che quando parlava usava «molta enfasi ed esagerazione».
Nel merito della vicenda lido di Parè, certificato antimafia e informazione atipica, Brivio ha risposto alle domande del pm.
«Ritenevo che l’amministrazione comunale di Valmadrera dovesse revocare l’autorizzazione provvisoria assegnata alla “Lido di Parè” e, sbagliando, volevo contribuire a una soluzione bonaria della querelle. Non ho mai inteso fare da mediatore, cosa di cui sono poi stato accusato, semplicemente volevo dare una mano a un collega in difficoltà, che avrebbe potuto rischiare una causa civile per un consiglio che gli avevo dato io. Questo è stato il mio ruolo in tutta la vicenda».
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