Cronaca / Lecco città
Domenica 21 Gennaio 2018
Lecco. Bilancio bloccato
Dietro i ritardi l’aumento Tari
In Comune, la necessità di rivedere la tassa rifiuti sarebbe fra le cause delle difficoltà della Giunta. Ma ci sono problemi anche sul fronte partecipate
Il bilancio è bloccato? Colpa della Tari che ormai certamente aumenterà. Senza contare i conti con le partecipate che non tornano. Sarebbero questi i due nodi che stanno tenendo in scacco il lavoro degli uffici riguardo la compilazione del documento preventivo 2018.
Un documento che deve necessariamente essere approvato entro il 28 febbraio (c’è tempo, insomma), ma che doveva già essere depositato entro metà dicembre e che invece registra oggi un mese di ritardo, polemiche insistite con la minoranza e un malcontento fremente tra le file stesse del Pd. Poco gradito dai dem, infatti, che sia stato promesso un obiettivo e che, vuoi per lentezze degli uffici, vuoi per responsabilità politiche in Giunta, lo stesso risulti ancora latente.
Eppure, se la spiegazione ufficiale dell’assessore Anna Mazzoleni ha parlato di difficoltà «informatiche e tecniche», sarebbero ben più profonde le difficoltà su cui si trovano ad operare gli uffici. Anzitutto, parte sostanziale del capitolo entrate del bilancio è la tassazione. Dei balzelli riscossi o introitati dal Comune, alcune voci sono ormai vincolate e non modificabili (come l’addizionale Irpef), altre invece sono ancora mobili. Tra tutte, lo schema della tassa rifiuti, che dovrà essere deliberato e votato prima dell’intero bilancio. Proprio questa voce rappresenterebbe, in questi giorni, un ulteriore scoglio su cui si sta infrangendo il lavoro degli uffici. Non ci vuole un’analisi di ampio respiro, infatti, per capire che i costi legati allo smaltimento dei rifiuti si alzeranno nel 2018, complice anche l’aumento di modelli di differenziata. Ne consegue che la tassa, che copre appunto i costi degli appalti in essere, certo non diminuirà, anzi. Proprio riguardo la formalizzazione del nuovo modello di Tari, a quanto sembra, sono in atto le valutazioni tecniche e politiche del Comune. È evidente che, stante le mille difficoltà che oggi funestano la raccolta rifiuti cittadina, un aumento delle tasse sarebbe un duro colpo da far passare ai lecchesi. Meglio prendersi tempo per fare e rifare le tabelle, insomma. Il 28 febbraio, tutto sommato, è ancora lontano.
Quindi, le società partecipate. Un passo indietro: nel cosiddetto bilancio consolidato il Comune di Lecco doveva (e deve, ogni anno) fondere i dati del proprio consuntivo e delle sue partecipate. In parole povere, deve dire quanti crediti e debiti vanta o deve alle partecipate, e viceversa. Ovvio che le due campane debbano corrispondere, e proprio questo è stato il casus belli dello scorso dicembre. I conti della serva non tornavano e, alla fine del tempo utile (il Comune rischiava di perdere la propria capacità di assumere), si è deciso di procedere ugualmente, pur mettendo nero su bianco le difficoltà riscontrare a far tornare i conti. Insomma, quello che doveva essere il traguardo degli uffici, è stato in realtà il nastro di partenza. Solo allora si è potuto lavorare seriamente sul bilancio preventivo. Il che, ovviamente, non ha facilitato le cose.
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