Lecco-Bergamo, Villa Locatelli dovrà risarcire la Salc Sp

La Corte d’Appello ha ribaltato la sentenza di primo grado. «Varrà la pena andare in Cassazione. L’opera comunque va avanti e non subirà rallentamenti»

Villa Locatelli dovrà risarcire la Salc Spa, ditta che fa capo alla famiglia Salini.

Lo ha stabilito la Corte d’Appello, ribaltando la sentenza di primo grado nell’ambito delle richieste di risarcimento avanzate alla Provincia di Lecco dall’ex ditta appaltatrice del lotto San Girolamo della Lecco-Bergamo.

Correva l’anno 2011 quando l’impresa si era aggiudicata l’appalto per la variante dell’opera, ovvero il tunnel tra Lecco e Calolziocorte. Era solo il punto d’avvio di una vicenda trascinatasi per più di un decennio.

Nel dettaglio, la ditta Salc ha fatto poi causa alla Provincia di Lecco nel settembre 2017, accusando Villa Locatelli di essere stata inadempiente nella gestione del cantiere. Benché il quadro economico iniziale prevedesse una spesa di 100 milioni di euro, dopo i primi anni di lavori l’impresa aveva chiesto alla Provincia maggiori risorse per 18 milioni, arrivando a minacciare la rescissione del contratto.

Diversi, secondo la Salc, gli elementi che avevano determinato la maggior spesa. Tra i principali, c’era la necessità, contrariamente a quanto previsto inizialmente, di trasportare la terra scavata nell’area dei lavori non nell’ex miniera della cava Mossini a Galbiate ma nell’ex cava di Bienno a Costa Masnaga, a maggior distanza dal cantiere.

L’amministrazione provinciale, all’epoca guidata da Flavio Polano, ha quindi cercato di trovare le risorse necessarie, interloquendo sia con Regione Lombardia sia con il Ministero delle infrastrutture. Solo il Pirellone ha assicurato 9 milioni, mentre il governo, nel novembre 2017, ha scelto di non coprire l’altra metà. Ciò ha portato l’azienda non solo a citare in giudizio Villa Locatelli, ma anche a chiedere la rescissione del contratto. Da quel momento, le trattative tra le parti si concentrarono sulla riconsegna del cantiere, approvata nell’aprile 2018 e che ha consentito all’amministrazione provinciale di proseguire nel lungo iter che ha portato l’opera sotto la competenza di Anas.

In parallelo, Villa Locatelli ha dovuto accantonare nel corso degli anni una quota sempre maggiore di risorse economiche, utili a coprire eventuali risarcimenti.

Nell’ottobre 2020, tuttavia, il tribunale di Milano ha dato ragione all’amministrazione provinciale, escludendo il «grave e colpevole inadempimento» lamentato dall’azienda e riconoscendo come il contratto d’appalto dovesse ritenersi risolto proprio in virtù dell’accordo raggiunto nell’aprile 2018. Tutte le richieste risarcitorie sono state respinte, con un certo sollievo dell’amministrazione provinciale (intanto passata sotto la guida di Claudio Usuelli).

Nei giorni scorsi, il parziale riaccoglimento delle domande risarcitorie della Salc.

Sarà comunque necessario attendere le motivazioni per capire quali elementi (tra i mancati utili, le problematiche progettuali o il semplice riconteggio di opere già eseguite dalla Salc ed eventualmente non corrisposte) siano stati presi in considerazione per “tarare” un indennizzo che potrebbe arrivare fino a cinque milioni di euro.

La partita legale, assicurano da Villa Locatelli, rimane comunque separata dall’iter attuale della Lecco-Bergamo. “È una sentenza sulla quale faremo ragionamenti, varrà la pena andare in Cassazione visto che primo grado ci avevano dato ragione. La vicenda riguarda comunque il vecchio appaltatore e il lavoro fatto dalle precedenti amministrazioni. L’opera comunque va avanti e non subirà rallentamenti», commenta non a caso Mattia Micheli, vicepresidente della Provincia.

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