Homepage / Lecco città
Giovedì 12 Gennaio 2012
Lecco, o la badante o le esenzioni
Una beffa per 1200 pensionati
Beffa per 1.200 anziani che hanno accolto una badante nella loro abitazione: facendo parte del nucleo familiare, il salario a lei pagato va a cumularsi nel calcolo del reddito familiare, alzando la soglia di benessere dell'anziano e impedendogli di usufruire delle agevolazioni fiscali e sanitarie
E' questa la situazione di 1.200 persone, che non possono godere ad esempio del ticket per i medicinali perchè considerati benestanti: all'assegno pensionistico mensile e ai beni immobiliari, infatti, si aggiunge lo stipendio della badante. E' intervenuta la Cgil per porre fine alla beffa: «E' come se la badante fosse considerata una convivente dell'anziano» spiegano Wolfango Pirelli e Massimo Cannella, che nel frattempo hanno pensato ad una soluzione per raggirare il problema.
Per evitare di ritrovarsi nella medesima situazione anche nel 2012, i sindacalisti hanno avviato una serie di incontri con gli amministratori dei comuni lecchesi «per informare i cittadini di ricordarsi di cambiare lo stato di famiglia non appena avviene l'assunzione della badante».
Il caso ha attirato l'attenzione anche di Ivano Donato, assessore ai servizi sociali del Comune di Lecco, che lo definisce «un meccanismo perverso, che favorisce il lavoro sommerso e non incentiva le famiglie a regolarizzare gli assistenti domestici e sanitari che hanno in casa».
E' proprio questo infatti ciò che allarma l'assessore, il fatto che gli anziani possano essere spinti a ricorrere al lavoro "in nero", così da poter tornare finalmente a godere delle agevolazioni, essenziali per qualcuno. L'unica soluzione per Donato è quella di limitarsi a indicare il domicilio della badante presso la casa dell'anziano, ma non la residenza. Una esidenza fittizia, visto che l'assistenza comprende 24 ore su 24.
Ampio servizio sull'edizione de "La Provincia di Lecco" di questa mattina
© RIPRODUZIONE RISERVATA