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Giovedì 22 Marzo 2012
Lecco: aziende in crisi
per la concorrenza cinese
«Le imprese più grandi della zona non ne parlano volentieri, e le si può capire dato che in gioco entrano il prestigio del nome e i rapporti con le banche. Ma noi piccoli siamo allo stremo: a Lecco mancano gli ordini, anche per colpa di questa concorrenza cinese che nel mio settore, la plastica, ha inondato il mondo di robaccia a basso costo».
Angela Magrin, proprietaria della Betaplast di Colico, ci mostra una confezione di forbici fatte in Cina e ragiona: «Prodotto, involucro in cartone e plastica, trasporto, passaggi fra i grossisti: vendono tutto ciò a 2,99 euro. Non ce la facciamo più a competere».
Per capire dove ha sbagliato tenta un esame di coscienza e ragiona: «Ho sempre controllato bene i miei conti - dice - e non devo un euro di debito a nessuno, mi appoggio al credito cooperativo che mi ha sempre sostenuta. Vengo da una storia d'impresa dove ho sempre prodotto, lavorando con tre turni di otto ore, per i più grandi marchi dei giocattoli, che esigevano standard altissimi e quindi investimenti costosi. Loro - aggiunge - se ne sono andati in Cina, io sono rimasta qui e ho ritrovato altri ordini. Ora la crisi ci mette in ginocchio». Ci spiega, parlandoci all'interno del capannone comprato sei anni fa, pieno di macchine ma silenzioso e semivuoto, che erano in 30, sono rimasti in 5 «per ordini che sono calati del 30%».
Lei non si è mai arresa e non lo farà, dice, nemmeno ora che, per risparmiare sull'energia fa funzionare la pressa più energivora di notte: «La avvio dalle 8 di sera in poi - dice - e resto a dormire in azienda finché la macchina non ha finito. Ho sempre combattuto ma non basta più farlo da soli».
Perciò sta facendo crescere la delegazione lecchese di Imprese che resistono, associazione nazionale fondata tre anni fa per reagire alla crisi e oggi bandiera «delle piccole che si sentono sole e poco considerate dalle associazioni tradizionali». È risentita ma non polemica: «Personalmente ero iscritta alla Cdo - dice - e non ho rinnovato perché ho sentito di non aver ritorno sulle mie esigenze».
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