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Mercoledì 30 Gennaio 2013
Lecco: aziende confiscate
Va salvaguardato il lavoro
Le aziende confiscate alla mafia nel Lecchese sono 19 e il problema più concreto per queste realtà è che l'effetto immediato è stato il fallimento dell'attività produttiva, con il conseguente licenziamento dei dipendenti.
«I dati ufficiali ci dicono che ad aggravare gli effetti della crisi del nostro paese esiste il peso insopportabile dei costi derivanti dalla economia sommersa, dalla criminalità organizzata, dal malaffare e dalla corruzione e che ammontano ormai al 27% del Pil - sottolinea Guerrino Donegà della Cgil di Lecco -. Per combattere l'illegalità economica è ormai convinzione consolidata che è necessario aggredire i patrimoni della criminalità organizzata per restituirli alla collettività e porli alla base della cotruzione di rapporti economici sani e legali».
In questi ultimi anni, dopo la legge 109/96 sul riutilizzo beni confiscati alla mafia, sono stati inferti colpi durissimi alle mafie e attivando percorsi di riscatto e di liberazione dei territori soggiogati dal potere mafioso.
«Assistiamo tuttavia ad un paradosso: le attività economiche e produttive confiscate, nel 90% dei casi dopo il provvedimento definitivo falliscono con conseguente con perdita di posti di lavoro e di valore economico. Si stima siano coinvolte decine di migliaia di lavoratori, un centinaio nel Lecchese. Quello che doveva essere simbolo di riscatto rischia di diventare sconfitta e avvalorare ciò che viene sostenuto in molti luoghi del nostro paese: con la mafia si lavora, con lo Stato no».
Occorre quindi mettere al centro dell'attenzione la necessità di salvaguardare il lavoro, per questo la Cgil con l'adesione di Arci, Acli, Libera, e altre associazioni, ha dato avvio ad una proposta di legge di iniziativa popolare denominata Io riattivo il lavoro.
La proposta prevede l'attivazione delle misure a tutela dei lavoratori coinvolti fin dal sequestro dell'azienda; istituzione di tavoli provinciali per coinvolgere i soggetti economici ed istituzionali sui casi concreti; ripristino degli ammortizzatori sociali a favore dei lavori delle aziende sequestrate e confiscate.
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