Editoriali / Circondario
Venerdì 11 Aprile 2014
«Lecco, avremo mille occhi
sui prossimi appalti»
Parla il presidente della Provincia, uno dei pochi a non avere aperto bocca sul caso ’ndrangheta. Quasi un milione da spendere per Expo. Daniele Nava: «Ma il Lecchese non ha le metastasi»
Quasi un milione di euro da spendere per riqualificare il “pratone”, per allestire l’attesissimo attracco per i battelli e attrezzare Valmadrera, Malgrate e Parè a un’accoglienza degna di Expo.
Soldi che piombano in piena bagarre proprio quando “Metastasi” allunga ombre, e in questo caso timori, su possibili contaminazioni in fase di appalto per i lavori, visto che logica suggerisce che l’interesse della ’ndrangheta per un chiosco può ben trasformarsi nel progetto, magari già delineato, di mettere le mani su un affare succulento.
Daniele Nava, presidente della Provincia firmataria, un mese fa, del protocollo con i Comuni di Malgrate e Valmadrera, assicura vigilanza: «Quello che è accaduto ci farà accendere mille fari su tutte le situazioni, a partire da questa, in cui i rischi si fanno più sensibili. Seguiremo con scrupolosità le procedure previste dalle normative per gli appalti, come abbiamo sempre fatto del resto, con una propensione a un’attenzione ancora più esacerbata».
Neanche una parola finora sul caso Valmadrera e Lecco che ha suscitato scandalo e apprensione: il silenzio di Nava, amministratore di un ente locale di primo piano nella gestione del territorio, fa rumore. «Un silenzio - spiega il presidente di Villa Locatelli - che ho scelto e al quale mi sono attenuto perché ritengo che la cautela sia l’atteggiamento più corretto: aspetto di capire, prima di dire qualsiasi cosa. Non è compito della politica interferire e intervenire prima che la magistratura abbia portato a termine le sue indagini. Non è giusto crocifiggere le persone. I fatti sono certo sconvolgenti, i collegamenti che le intercettazioni fanno emergere gettano un’ombra inquietante».
Ma Nava non vuole sentire parlare di pervasività della ’ndrangheta e di permeabilità del tessuto economico lecchese: «L’indagine si chiama “Metastasi” ma non credo che il Lecchese sia in balia della criminalità organizzata. I tentativi di infiltrazione ci sono e in questo caso stavano per andare a buon fine, ma il territorio non è malato: si tratta di qualche cellula impazzita che può e deve essere debellata».
C’è una morale politica in questa storia secondo Nava: «La sinistra e il Pd dovrebbero imparare ad avere atteggiamenti più cauti e meno moralistici nei confronti degli avversari politici. La beffa del destino è sempre in agguato».
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