Cronaca / Lecco città
Giovedì 26 Marzo 2020
Lecco: «Avrebbe voluto un addio
insieme ai suoi alpini»
Il ricordo. Stefano Pellegatta, 76 anni, aveva lavorato alla Sae. La figlia: «Giovedì si sentiva stanco, martedì è mancato»
«Al suo funerale mio padre avrebbe voluto il suo cappello da alpino sulla bara e il Coro Grigna a cantare le canzoni che tanto amava». Micaela Pellegatta ricorda così papà Stefano, mancato martedì mattina all’età di 76 anni. Ex lavoratore Sae, alpino di San Giovanni e residente a Belledo, avrebbe certamente voluto andarsene in altri tempi e, soprattutto, accompagnato da tanti amici, familiari e dalle sue affezionate Penne nere.
Così non è stato, e non c’è bisogno di spiegare il motivo. La seconda grande piaga dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo (la prima sono ovviamente le tante vite spezzate) è senza dubbio la carenza destabilizzante degli addii, comune a tante famiglie anche delle nostre città. Ingressi in ospedale che avvengono improvvisamente, senza metabolizzare quello che potrebbe essere un momento di commiato imminente. La telefonata che arriva, i protocolli di quarantena che scattano e la celebrazione di addio che viene affidata alle cure delle pompe funebri, senza amici e parenti. «Mio padre è andato in ospedale giovedì – racconta Micaela – non si sentiva bene, si sentiva stanco. E’ stato tutto improvviso. Venerdì abbiamo fatto in modo di portargli il telefono e qualche effetto personale, ma già lunedì notte si è sentito male, martedì mattina alle sei mi hanno telefonato per dirmi che era deceduto. Ad oggi non sappiamo se sia morto di coronavirus oppure se le varie patologie pregresse gli sono state fatali senz’altra causa scatenante, o se il virus sia stato semplicemente il colpo di grazia. Sta di fatto che da martedì noi siamo in quarantena per prassi. Stiamo bene, non abbiamo febbre e nient’altro. Anche mia mamma, sta bene e la sentiamo ogni giorno. Spiace non aver potuto salutare mio padre e accompagnarlo come lui avrebbe voluto».
Già, come avrebbe voluto. Ma gli alpini hanno il passo lento e incrollabile, e Stefano Pellegatta saprà certamente attendere qualche settimana in più perché le note delle melodie che ama lo accompagnino durante l’ultima salita. Ex lavoratore Sae, artigiano per un decennio e ora in pensione, Stefano risiedeva con la moglie Mariarosa a Belledo. Era parte del gruppo Alpini di San Giovanni, ma amava anche frequentare il circolo Figini di Maggianico, come invece un tempo accadeva con l’ex circolo Bonfanti. Stefano lascia i figli Pietro e Micaela, oltre alla sorella Gianna e ai nipoti.
L. Bon.
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