Homepage / Lecco città
Martedì 04 Giugno 2013
Lecco: in aumento
la cassa in deroga
in provincia di Lecco sono state presentate dall'inizio dell'anno a oggi novecento richieste di avvio di cassa integrazione in deroga e quelle che sono state effettivamente approvate sono solo 118, tutte le altre sono congelate.
Ad esempio, in provincia di Lecco sono state presentate dall'inizio dell'anno a oggi novecento richieste di avvio di cassa integrazione in deroga e quelle che sono state effettivamente approvate sono solo 118, tutte le altre sono congelate. «Solo le richieste che sono pervenute prima del 5 febbraio sono state effettivamente autorizzate - spiega Giorgio Carnicella, componente della segreteria della Cgil - tutte le altre no, perché anche la seconda tranche di 42 milioni di euro sbloccata dal ministro Fornero a marzo non è ancora stata depositata nelle casse delle Regioni, che a loro volta stanno accumulando un elenco lunghissimo di richieste».
Infatti le domande di cassa integrazione da parte del lecchese sono novecento, con il coinvolgimento di circa quattromila lavoratori, ma a livello regionale sono oltre 12 mila e di queste solo 2.100 sono state approvate.
A livello locale, 425 sono state esaminate dalla commissione locale, tutte le altre invece sono passare direttamente nell'ufficio dell'Arif regionale: «Solo nell'ultima commissione di fine maggio abbiamo esaminato ben 51 domande, di cui 40 sono nuove richieste, cioè provengono da aziende che in passato non avevano mai richiesto la cassa integrazione. Si tratta per lo più di studi professionali, aziende del commercio, ma anche piccole imprese metal meccaniche e pubblici esercizi (bar e ristoranti, ma anche alberghi) che non hanno più lavoro e quindi non possono più mantenere il personale.
Tuttavia le richieste si accumulano senza un'effettiva approvazione: «Il problema è che queste quattromila persone che sono in cassa integrazione, e che quindi non stanno lavorando, non stanno neppure ricevendo un assegno di contributo al reddito perché le domande vengono bloccate dall'amministrazione regionale. Tanti sono in questa situazione da gennaio e forse potrebbero vedere i soldi a luglio, ma non è così scontato».
Infatti la Regione ha congelato la stragrande maggioranza delle pratiche e da aprile in poi si è fermata perché i soldi sono finiti e l'Inps non può anticipare nulla.
© RIPRODUZIONE RISERVATA